“Non si tratta di ledere il principio della libertà dell’individuo, che rimane sancito dalla nostra Costituzione, ma di salvaguardare la salute pubblica quale primario bene comune”. Il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale,
Arturo Lorenzoni, invita il presidente Zaia a prendere una posizione chiara relativamente alla sospensione del personale sanitario veneto non ancora vaccinato. Il Dl covid, peraltro, non lascia spazio ad interpretazioni o a soluzioni “creative” quando dice che “gli operatori sanitari che svolgono attività presso strutture sanitarie, sociosanitarie, farmacie e studi professionali sono obbligati a sottoporsi alla vaccinazione, a meno di specifiche condizioni cliniche documentate”. Superati i termini previsti, il 31 dicembre 2021, l’ASL accerta l’inosservanza e la comunica all’interessato, all’Ordine di riferimento e al datore di lavoro. Tale atto, appunto, determina la sospensione dallo svolgimento di contatti interpersonali. “In assoluto non esiste l’obbligo vaccinale – aggiunge Lorenzoni – Ma è chiaro che chi lavora a stretto contatto con i più fragili, siano dipendenti di una Ulss, di un’Azienda ospedaliera, di una Rsa o di cliniche private, è tenuto a prendersi delle responsabilità a tutela del prossimo”. “La salute di fronte alla pandemia è il bene collettivo più importante. Ne consegue che il rispetto delle regole da parte di tutti è un prerequisito essenziale per il benessere di ogni singolo cittadino”. Il Portavoce rileva inoltre che “non si tratterebbe del primo dietrofront di Zaia. Questo, però, sarebbe il più sensato. Congelare le sospensioni del personale sanitario non vaccinato, motivando la decisione con una carenza dello stesso, significa dare un messaggio errato alla comunità”. “Se è vero che nessuno è nelle condizioni di imporre la vaccinazione, è altrettanto vero che i pazienti hanno il diritto di ricevere le cure in un ambiente sicuro. Fa specie, infine, che in alcune Ulss siano arrivate le lettere ai dipendenti non vaccinati e in altre no. Vale il principio di equità?”.