Sospensioni personale sanitario non vaccinato contro il Covid all’Ulss 8, Possamai: “inevitabili”

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Giacomo Possamai, capogruppo Pd in regione Veneto
Giacomo Possamai, capogruppo Pd in regione Veneto

“Sospendere il personale sanitario che non si vuole vaccinare crediamo sia una scelta doverosa a tutela della salute pubblica. È stata necessaria una legge sull’obbligo, adesso va applicata”. Giacomo Possamai, Capogruppo del Partito Democratico Veneto a palazzo Ferro Fini, interviene così in un comunicato sulle prime lettere di sospensione inviate dall’Ulss 8 Berica a 40 operatori sanitari e afferma: “Se non ci sono motivi certificati riguardanti lo stato di salute, è giusto sanzionare; quindi, bene ha fatto l’Ulss 8 a procedere in questa direzione: è evidente che la sospensione del personale rischia di aggravare ulteriormente la cronica carenza di personale, ma in questo momento dobbiamo dare messaggi chiari e non retrocedere di un millimetro nella campagna vaccinale. E quindi, se non è possibile spostare il personale a mansioni dove non è a contatto con il pubblico, la sospensione diventa inevitabile. La sola via per uscire dalla pandemia è l’immunità di gregge: avere medici o infermieri non vaccinati – e il loro numero è ancora davvero troppo alto – rischia di far ripartire nuovi focolai, mettendo a rischio pazienti fragili a cui il siero non può essere somministrato. Nelle scorse settimane le due Ulss della provincia di Vicenza hanno inviato ben 4mila lettere al personale sanitario per chiedere i motivi della mancata immunizzazione”.

“Siamo in una fase difficile – conclude Possamai – perché i contagi stanno aumentando, sebbene le ospedalizzazioni siano quasi stabili: stiamo parlando della possibilità di estendere l’obbligo del Green pass a tutta una serie di attività, che però non può prescindere da un’accelerazione della campagna vaccinale. E che a frenarla, oltre agli irriducibili complottisti no vax, sia anche il rifiuto del personale sanitario è inaccettabile”.