Di seguito le note arrivate sul sostegno alla famiglia e alla natalità votato in Veneto
“Da oggi il Veneto ha la sua prima legge quadro per la famiglia. Giunta e Consiglio hanno ora l’impegno codificato ad orientare scelte e interventi concreti a tutela del valore sociale della natalità e della genitorialità”. Così l’assessore alla sanità e sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, saluta l’approvazione unanime in Consiglio regionale della legge “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”.
“Si tratta di un provvedimento – sottolinea l’assessore – che ha il respiro di una legge di programma, perché intende mettere al centro la maternità e la paternità in tutte le fasi della vita agevolando i nuclei familiari, in particolare quelli più in difficoltà, nell’affrontare la sfida di generare, crescere ed educare i figli. Un provvedimento che assume una valenza ancora più significativa in questa fase di emergenza inedita che sta mettendo a dura prova le famiglie e le scelte di genitorialità, ma che, al tempo stesso, ha messo in luce la tenuta e il valore sociale dei legami familiari”.
“Questa legge non sarà solo un programma di intenti ma un provvedimento immediatamente operativo – aggiunge l’assessore – dotato di risorse concrete, quasi 10 milioni di euro per il primo anno di attuazione, e con un orizzonte di programmazione triennale. Il ‘cuore’ della legge’ è rappresentato dall’assegno di natalità per le future mamme, già dai primi mesi di gravidanza, e dalla sperimentazione della gratuità dei servizi di nido per le coppie meno abbienti: due misure che questa amministrazione si è impegnata ad istituire entro il termine della legislatura. Ma credo che il vero punto innovativo di questa legge stia nell’introduzione del nuovo concetto di ‘fattore famiglia’: uno strumento per definire con equità le condizioni economiche e sociali delle famiglie nell’accesso ai servizi a domanda individuale, come asilo nido, centro estivo, impianti sportivi, refezione e trasporto scolastico, e ai contributi regionali”.
Degli altri interventi previsti dalla legge, alcuni sono già realtà in Veneto – ricorda l’assessore – come il sostegno alle famiglie monogenitoriali, le famiglie con orfani, quelle numerose, i sussidi pubblici per il diritto allo studio, la creazione di Alleanze locali per la famiglia, con il coinvolgimento diretto di comuni, associazioni, terzo settore. “Ma il punto di forza della legge quadro – conclude Lanzarin – è il riconoscimento della dimensione ‘famiglia’ in tutte le diverse declinazioni della politica regionale: nella pianificazione sociale e territoriale, nelle politiche assistenziali, in quelle per l’infanzia e per la terza età, nelle politiche per il lavoro e in quelle abitative. E ogni scelta politica e amministrativa, o spesa futura, dovranno essere valutati anche per il loro impatto sulle famiglie”.
“Dopo l’accoglimento di alcuni emendamenti e la riformulazione del testo abbiamo deciso di votare a favore del Progetto di legge ‘Politiche per le famiglie e la natalità’, che però poteva essere completato in maniera più incisiva”. È quanto affermano il capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso e il consigliere Bruno Pigozzo, relatore di minoranza per progetto di legge. “Un provvedimento nato prima dell’emergenza, che è stato giustamente rimodulato a seguito del periodo storico che tutti noi stiamo affrontando. È indispensabile – osservano i consiglieri – mettere al centro delle politiche della Regione del Veneto, azioni a favore delle famiglie, che come le aziende, i commercianti, i lavoratori della sanità, sono state messe a dura prova in questi ultimi 3 mesi”. “Ad oggi, i finanziamenti regionali destinati ai servizi e interventi a sostegno della famiglia, sono stati distribuiti, in modo poco omogeneo, toccando tre macro aree: servizi educativi della prima infanzia, per favorirne l’accesso e per abbassare il costo delle rette; quindi attività a favore delle famiglie e delle responsabilità genitoriali, e infine a favore dei nuclei monoparentali e famiglie con orfani. I risultati però sono stati insufficienti”. “Noi – sottolineano Fracasso e Pigozzo – avevamo presentato numerose proposte alcune delle quali avrebbero potuto ulteriormente migliorare la legge. Ringraziamo il collega Claudio Sinigaglia, primo firmatario del nostro Progetto di legge ma pensiamo per esempio alla Family Card, per aiutare i nuclei maggiormente in difficoltà, che avevamo chiesto di finanziare con 200 mila euro il periodo 2020-2021”. “Tra le proposte c’era l’attivazione della Consulta regionale per la famiglia, uno strumento importante nell’ottica della sussidiarietà orizzontale e verticale, per attribuire alla famiglia uno specifico riconoscimento a livello regionale e coinvolgendola nella formulazione del piano triennale degli interventi”. “Infine era necessario un sostegno convinto ai Centri per le Famiglie, ossia quelle agenzie comunali, che propongono servizi informativi e di orientamento per le famiglie con bambini, e interventi di supporto alla genitorialità. Potevamo così, incrementare questa buona prassi che ha dato luogo a interventi pratici di supporto vero”. “In conclusione, siamo moderatamente soddisfatti, perché non ci siamo fermati all’enunciazione di principi e buone intenzioni”, concludono Stefano Fracasso e Bruno Pigozzo.
“Di fronte al calo dei nuovi nati, al rischio povertà dei giovani e, di conseguenza, delle loro famiglie, è con un bel FINALMENTE che tutto il mondo impegnato nel sostegno alle famiglie accoglie questa legge regionale.” Questo il primo commento dei consiglieri del Coordinamento Veneto 2020, Cristina Guarda (CpV), Patrizia Bartelle (IIC) e Piero Ruzzante (LeU).
“Felici di vedere accolte le nostre proposte: di agire promuovendo la parità lavorativa fra donne e uomini, in garanzia di quanto previsto dalla Costituzione, di valorizzare l’apporto dei Consultori, assenti nella progettazione di partenza del Progetto di Legge, ma specialmente in sostegno delle Adozioni, perché non esiste genitore di serie A e genitore di serie B: la Regione ha obbligo di sostenere parimenti le famiglie adottive, fonti di arricchimento culturale e sociale per la Comunità veneta, dimenticate troppo spesso nonostante il peso enorme, psicologico ed economico, che affrontano.”
“Peccato – riferiscono i consiglieri- per i no riguardo la valorizzazione della parità di genere e del portale dedicato ai servizi per la famiglia che, in epoca smart, vive in una Regione dove la politica vuole ancora carta e penna, burocrazia e soli punti informazione fisici. Si passi quindi ora ai progetti operativi, urgentemente! Specialmente ora, con i disastrosi disagi emersi a carico dei genitori a causa del Coronavirus, è urgente partire in quarta, recuperando gli anni persi con un’offerta di sostegno alla famiglia sconnessa, frammentata e scarsa di risorse economiche.”
“Solo così supereremo l’enorme gap di offerta a sostegno dei genitori, sia in termini economici che formativi, specie i più giovani e soli, nella gestione dei neonati, dei costi degli asili, delle spese gravose e delle urgenze di accompagnamento all’essere genitori consapevoli.”
“Finalmente la Buona Politica si occupa della famiglia che è uno dei settori vitali della società” afferma il Presidente di Veneti Uniti Pietro Dalla Libera, intervenendo nella discussione del Disegno di legge relativo a ‘Interventi a sostegno della famiglia e della natalità’ nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale. “Alcuni giorni fa si è celebrata la Giornata Internazionale della Famiglia e noi, come Consiglio, non potevamo che siglare con questa legge il pieno sostegno e aiuto a quella che è considerata la cellula fondamentale della nostra comunità”. “Auspico – sottolinea Dalla Libera – che questa legge sia presa d’esempio dalle altre Regioni, dal Parlamento e dal Governo”.
Il Consiglio Regionale del Veneto ha votato il Testo normativo a sostegno della famiglia e della natalità, che fa sintesi del Progetto di Legge n. 458 della Giunta, del PdL n. 178, primo firmatario Villanova (ZP), e del PdL n. 472, primo firmatario Sinigaglia (PD). La proposta normativa era già stata licenziata dalla Quinta commissione. Il Relatore, Riccardo Barbisan (LN) ha illustrato in aula gli aspetti più significativi della legge, finalizzata a “valorizzare le funzioni sociali della famiglia, riconoscere l’alto valore della maternità e paternità coscienti e responsabili, rimuovere gli ostacoli dì ordine sociale, culturale ed economico che impediscono le nuove nascite”. “Purtroppo in Italia si è tanto parlato di famiglia, anche troppo, ma poco è stato fatto in concreto – ha posto in evidenza il Relatore – ma oggi, con questa legge, in Veneto cambiamo prospettiva, ponendo in essere interventi concreti. Stiamo vivendo una situazione difficile, inasprita dal Covid–19, i dati ISTAT attestano un preoccupante calo delle nascite e le previsioni per il 2021 sono che si scenderà sotto alla soglia di 400mila parti. Il Veneto è più o meno nella media nazionale, anche qui la situazione è molto complicata. In questo allarmante contesto, la legge si presenta quanto mai attuale. Si tratta di una Legge Quadro, cornice: il cuore è rappresentato dalla pianificazione triennale delle iniziative, per offrire alle famiglie destinatarie, dopo il necessario passaggio in commissione, linee di indirizzo chiare”. “Tra i diversi provvedimenti introdotti – ha spiegato Barbisan – i nidi gratis, la tutela degli orfani, in collaborazione con i comuni, l’assegno prenatale, con l’idea che si è genitori per sempre ma prima della nascita di un figlio; la promozione dell’associazionismo familiare, l’istituzione del registro delle associazioni familiari e degli Sportelli per la famiglia. C’è il coinvolgimento dell’intero Terzo Settore. Viene affrontato il problema delle famiglie mono- parentali, dei nuclei familiari disgregati dopo un divorzio, la bi- genitorialità, già oggetto di Legge Regionale”. “È previsto uno stanziamento finanziario importante: circa 9 milioni e 600 mila euro per dare corso, finalmente, a politiche familiari stabili che non siano solo spot effimeri – ha concluso Riccardo Babisan – Il tema della natalità resta molto sentito dalla nostra società, anche perché le nostre famiglie stanno ancora pagando la crisi economica del 2008. Questa Legge aiuterà i veneti a realizzare i loro desideri di genitorialità”. Il Correlatore, Bruno Pigozzo (PD), nel ringraziare “il collega Sinigaglia, oggi impossibilitato a intervenire, per la qualità del lavoro svolto in materia di politiche familiari”, ha sostanzialmente condiviso le finalità della legge. “Ricordo l’importante lavoro di sintesi portato avanti in commissione, con l’armonizzazione di tre Progetti di Legge affini – ha evidenziato Pigozzo -. Siamo convinti di poter imprimere una svolta decisiva alle politiche familiari, le quali tuttavia vanno differenziate da altri interventi, come il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Come Regione, dobbiamo avere un approccio nuovo, che superi una politica solo di tipo assistenziale. La famiglia deve essere considerata un soggetto sociale attivo, titolare di diritti e doveri, chiamata a cooperare nelle scelte di politica sociale; deve essere vista come una risorsa, non come un vincolo, capace di far fronte ai propri bisogni valorizzando le relazioni familiari e coordinandosi con il sistema pubblico e con quello del privato sociale”. “Ma se davvero vogliamo sostenere la natalità in Veneto, assecondando così il legittimo e naturale desiderio di genitorialità delle famiglie, è necessario fare di più – ha chiesto il Vicepresidente del Consiglio Regionale – va aumentato il numero di posti negli asili nido, rispetto a cui siamo fermi al 21%, mentre il target europeo è fissato al 33%; va istituita la Family Card e la Consulta regionale per la famiglia, aspetto questo per noi fondamentale per poter veramente incidere nella programmazione triennale degli interventi. Vanno anche previsti i Centri Servizi Famiglia, già attivi soprattutto nei grandi centri, che possono garantire interventi specifici ed efficaci per sostenere le famiglie. Servono politiche mirate per la casa, fiscali e tariffarie”. “Per questo, abbiamo presentato alcuni emendamenti – ha concluso Bruno Pigozzo – finalizzati a evitare che questa proposta normativa non si fermi solo a lodevoli e senz’altro condivisibili principi, alle buone intenzioni, ma trovi un’applicazione concreta”. La discussione generale è stata introdotta da un intervento di Cristina Guarda (CpV/Veneto 2020) che ha posto l’attenzione sul problema della denatalità e sulle difficoltà incontrate dalle giovani famiglie. “Serve un piano di accompagnamento alla genitorialità consapevole ed è necessario che le famiglie possano usufruire di fondi certi e pluriennali” – ha auspicato Guarda- “Senza trascurare altre priorità: l’assistenza ai disabili e la cura dei nostri anziani”. È stato esaminato l’articolato e la relativa parte emendativa. Infine, le dichiarazioni di voto: Stefano Fracasso ha annunciato il voto favorevole del Partito Democratico “a un Progetto di Legge, nato prima del Coronavirus, di cui le famiglie hanno molto bisogno; penso soprattutto ai nuclei familiari monoparentali”. Pietro Dalla Libera (Veneti Uniti) ha posto l’accento sul fatto che “finalmente la buona politica si occupa della famiglia, che è alla base della nostra società”. L’Assessora alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, ha ringraziato “la Quinta commissione per il lavoro svolto, il Relatore Riccardo Barbisan e i Correlatori Pigozzo e Sinigaglia”. “Si tratta di una Legge Quadro di sistema, che ha trovato un consenso unanime” ha sottolineato Lanzarin – “Sono previsti interventi che hanno una visione complessiva, fino ad abbracciare la conciliazione lavoro/famiglia”. Appoggio convinto anche da Orietta Salemi (Civica per il Veneto) “per offrire fin da subito le risposte migliori alle nostre famiglie”.
L’articolo Sostegno alla famiglia e alla natalità votato in Veneto: tutte le reazioni politiche proviene da Parlaveneto.