
(Adnkronos) – Le modifiche alla direttiva Omnibus sulla rendicontazione sulla sostenibilità, l’importanza del valore dei dati e la valorizzazione del report di sostenibilità. Sono i temi affrontati in una videointervista a SostenibileOggi da Marisa Parmigiani, Head of Sustainability del Gruppo Unipol. Parliamo del tema della preparazione del bilancio aziendale secondo quanto stabilito dalla direttiva CSRD, anche alla luce delle ultime modifiche. Cosa pensa di queste modifiche? "La direttiva è senza dubbio importante perché con standard specifici per la prima volta i dati sulle imprese sono effettivamente comparabili. Per la transizione abbiamo bisogno di avere tanti dati e dati comparabili. Quindi le modifiche della direttiva Omnibus hanno diversi problemi: eliminare gli standard settoriali è un problema, perché con essi avevamo una maggiore comparabilità all’interno dello stesso settore, mentre così ci allontaniamo dal core business. Il secondo problema è aver ridotto così tanto le aziende obbligate a rendicontare, e questo ci impedisce di usare liberamente queste informazioni e ci rende schiavi dei provider. Per fare finanza sostenibile c’è bisogno di acquistare dati, elaborazioni e studi dai provider di dati ESG". E inoltre, la Tassonomia era complessa, certo, ma la riduzione del numero di aziende implicate rallenterà la transizione. Aver cambiato marcia in questo senso può rappresentare un danno per le aziende che si erano già predisposte per la rendicontazione e che ora sono esentate? "Assolutamente sì, ma non tutte le aziende torneranno indietro: chi ha costruito un progresso strategico e un modello organizzativo e ne ha colto sia la capacità di ridurre i rischi per l’azienda stessa sia la leva competitiva per trovare nuovi mercati e business model attraverso questo processo non tornerà indietro. Noi dobbiamo già implementarlo nel bilancio che approveremo a breve, ma posso dirvi che serve almeno un anno di lavoro per produrre la reportistica, e che quindi molte aziende hanno già investito su sistemi operativi impegnativi".
L'intervista completa su www.sostenibileoggi.it
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