Sottratta la Madonnina del Col Menador: Presidente Zaia condanna l’atto vandalico e invita al rispetto della spiritualità montanara

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La madonna di Col Menador, prima e dopo (Foto dal sito di Radio Più)
La madonna di Col Menador, prima e dopo (Foto dal sito di Radio Più)

La statua della Madonnina posizionata sul Col Menador, nel Bellunese, è stata sottratta, suscitando indignazione e preoccupazione. “La statua posizionata sul Col Menador ad inizio agosto era stata rimossa. Un messaggio su Facebook ha spiegato il gesto: «Basta installazioni in quota. La terremo un po’ e poi la doneremo a qualche parrocchia» si legge su Il Corriere del Veneto . Un furto che pareva inspiegabile o che poteva essere catalogato con un atto di vandalismo, quantomeno a prima vista. Ma poi è arrivata la sorprendente rivendicazione: «La Madonnina? Ce l’abbiamo noi». Nei giorni scorsi una statua di bronzo della Madonna, collocata dai volontari a inizio agosto nel Bellunese sul Col Menador, vicino a malga Calleda, in occasione della festa mariana della Madona de la Neif del 5 agosto, era stata rimossa, suscitando lo sconcerto dei fedeli. Poi è arrivato un messaggio pubblicato sulla pagina Facebook di Radiopiù, emittente radiofonica agordina che svolge un servizio di informazione capillare sul territorio. Messaggio che ha chiarito tutto“.

Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso una forte condanna per l’atto vandalico, definendolo un oltraggio non solo ai sentimenti religiosi, ma anche alla storia e alle tradizioni culturali delle comunità montane del Veneto. Zaia ha sottolineato l’importanza del rispetto reciproco e ha dichiarato che non si può giustificare il “rapimento” di un’immagine sacra come la Madonnina del Col Menador con la scusa di un presunto fastidio che essa causerebbe alla montagna.

Zaia ha inoltre evidenziato che le montagne sono luoghi di incontro e spiritualità, spazi aperti a tutte le fedi e credenze. Ha ribadito che la presenza di simboli religiosi come la Madonnina non deturpa la bellezza naturale delle vette, ma sono piuttosto gli atti di mancato rispetto e provocazione a violare la sacralità di questi luoghi. Le montagne devono essere preservate sia nella loro bellezza naturale sia come spazi di libertà spirituale, dove ognuno può trovare conforto nei propri simboli di riferimento.

Il Presidente del Veneto ha fatto appello a una riflessione comune sull’importanza del rispetto e della tolleranza, invitando tutti, credenti e non, a unirsi contro le azioni di censura e vandalismo. Zaia ha concluso chiedendo un’indagine approfondita per identificare i responsabili di questo gesto, sottolineando l’importanza di mantenere le montagne del Veneto luoghi di coesione e rispetto, liberi da divisioni e conflitti.