Spa vicentina settore orafo froda il fisco, GdF: sequestrate liquidità finanziarie per 680.000 euro

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Guardia di Fianza di Vicenza in azione con mezzi informatici
Guardia di Finanza 26-09-2013

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Vicenza hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale, cautelando un’ingente somma di denaro in capo ad una società per azioni vicentina facente parte di un gruppo operante nel settore orafo.

In particolare, le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza, all’esito di una complessa investigazione di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria, hanno individuato un sofisticato sistema di frode fiscale caratterizzato dall’emissione di fatture per operazioni economiche inesistenti da parte di una società “cartiera” con sede in Malesia, artificiosamente interposta nel rapporto commerciale tra i veri fornitori di preziosi e la menzionata società di capitali vicentina, con il fine di gonfiare illecitamente i costi di acquisto a favore di quest’ultima. Attraverso l’utilizzo delle citate fatture false, l’impresa berica ha presentato dichiarazioni fraudolente dal 2010 al 2014, realizzando un’evasione d’imposta quantificata in oltre 684.000 euro ed integrando il reato di “dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti”.

La ricostruzione investigativa effettuata dai finanzieri, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vicenza, è stata valutata pienamente attendibile dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale che, condividendo la prospettazione accusatoria del PM titolare delle indagini, ha emesso un Decreto di sequestro preventivo per equivalente per l’importo sopra indicato pari all’imposta sul reddito evasa dalla citata impresa.

Il provvedimento della magistratura è stato eseguito dai Finanzieri sottoponendo a vincolo risorse finanziarie di pari valore detenute su un conto corrente societario.

L’operazione in questione, che si inquadra nella costante azione di contrasto alle frodi fiscali, è stata sviluppata in modo trasversale facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo ed è stata condotta nella prospettiva di assicurare all’Erario e alla giustizia, attraverso il sequestro preventivo eseguito, l’apprensione a vantaggio dello Stato dei beni suscettibili di confisca in caso di condanna degli indagati.