Spaccia eroina alla fermata del tram, a Marghera: arrestato dalla Polizia locale

189
Comune di Venezia
Comune di Venezia

Nel tardo pomeriggio di ieri la Polizia locale ha arrestato un cittadino nigeriano, B.J. di 27 anni, sorpreso a spacciare eroina davanti a una fermata del tram, a Marghera. Gli agenti, che da giorni seguivano gli spostamenti del ventisettenne nelle vie intorno a piazzale Giovannacci, lo hanno fermato subito dopo la smercio di alcune dosi a due clienti.

Nel primo caso, la pattuglia del Nucleo di Pronto Impiego della Polizia locale ha seguito il compratore mentre si allontanava a passo spedito verso via Paolucci per poi fermarlo e procedere alla perquisizione, che ha consentito di rinvenire l’ovulo di eroina appena acquistato. All’uomo, un trentaquattrenne residente a Marghera, è stata inflitta una sanzione di 350 euro per la violazione dell’articolo 73 del nuovo Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana, ovvero l’acquisto sulla pubblica via di sostanze stupefacenti, ed è stato poi segnalato al prefetto di Venezia.

Nel frattempo il cittadino africano, sempre tenuto sotto controllo da personale in borghese del Nucleo Operativo, si è appartato con un altro cliente e, dopo aver sputato le dosi dalla bocca, le ha cedute dietro il pagamento di alcune banconote. Anche in questo caso il compratore, un quarantasettenne residente a Mestre, è stato fermato lontano dal luogo dello spaccio e ha inizialmente negato di avere acquistato sostanze stupefacenti. Solo l’arrivo sul posto dell’unità cinofila ha convinto il “cliente” a confessare l’acquisto della droga. Anche in questo caso gli uomini della Polizia locale hanno provveduto con la sanzione e il deferimento alla Prefettura.

A seguito dei controlli sui clienti, gli agenti hanno quindi bloccato lo spacciatore al quale è stato contestato il reato di spaccio continuato. Dopo aver trascorso la notte nella camera di sicurezza della Polizia Locale, B.J., richiedente asilo, è comparso davanti al giudice che ha convalidato l’arresto con la condanna a un anno e sei mesi di reclusione, per poi rimetterlo in libertà con pena sospesa.