Nel corso di un servizio svolto secondo il dispositivo di contrasto ai traffici illeciti in Provincia, i finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza – riporta una nota – hanno tratto in arresto E.S.Y., cittadino marocchino di 32 anni, formalmente residente a Quinto Vicentino (VI) ma dimorante in città, poiché trovato in possesso di 212 grammi di hashish, nonché gravato da un “Provvedimento di esecuzione di pene concorrenti” emesso lo scorso 1° marzo dall’Autorità Giudiziaria di Bolzano per pregressi reati riguardanti il traffico di sostanze stupefacenti.
In particolare, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, impegnati nell’esecuzione di controlli su strada in viale San Lazzaro, nei pressi di Campo Marzo, hanno sottoposto a controllo un’autovettura condotta da una donna con a bordo il citato soggetto di etnia magrebina. Alla vista dei finanzieri, quest’ultimo è sceso repentinamente dal mezzo e si è dato alla fuga, lanciando in una siepe un bilancino di precisione che portava con sé. Immediatamente raggiunto, il predetto è stato bloccato mentre tentava di distruggere il proprio telefono cellulare.
La successiva perquisizione personale e dell’abitazione, sita a poca distanza dal luogo del controllo, ha permesso di rinvenire il citato quantitativo di sostanza stupefacente del tipo hashish e denaro contante per oltre 2.400 euro, presumibile provento dell’attività illecita di spaccio anche in considerazione che, negli ultimi tre anni, non risultano dichiarati redditi riferibili alla persona arrestata.
La droga, il denaro contante, il bilancino di precisione ed il telefono cellulare sono stati sequestrati ed il cittadino marocchino è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, oltre che in esecuzione del suddetto provvedimento pendente di esecuzione di pene concorrenti, in forza del quale – alla luce di precedenti condanne inflitte dall’A.G. di Bolzano – deve scontare la pena della reclusione di anni 5, mesi 6 e giorni 10.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria berica, il predetto è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale.