Immaginate di fare il bagno a due passi dai resti di un’antichissima villa appartenuta ad un console romano. In qualunque altra parte del mondo tutto questo sarebbe fantascienza: non in Riviera di Ulisse, dove un microscopico arenile accoglie ogni anni amanti del relax, dell’archeologia e della riservatezza offrendo scenari diurni e notturni veramente incantevoli. È la spiaggia di Fontania, sulla costa meridionale di Gaeta.
Un tuffo nella storia – La peculiarità di questa spiaggetta non risiede soltanto nel suo valore storico-archeologico, ma anche nella sua posizione: esposta al sole dalla mattina fino al tardo pomeriggio, è circondata dal verde, ricreando uno scenario quasi paradisiaco; l’acqua è pulita e limpida – anche quando è torbida a riva, a causa dell’afflusso dei bagnanti, basta spostarsi verso il largo di qualche metro -, tanto che la fauna marina può essere individuata a occhio nudo.
Non a caso, nel I secolo d.C. venne scelta da un console romano, Gneo Fonteo (da cui si pensa che abbia mutuato il nome), come “cellula” della sua lussuosa dimora; cosa ne resta oggi?
L’antica villa romana appare visibile in alcune sue parti sia in superficie che in acqua: i piloni subacquei che affondano nella sabbia a pochi metri dalla riva, le nicchie rettangolari che, probabilmente, facevano da rimessaggio e porticciolo privato, la struttura interrata che fa pensare ad una piscina soprastante – ora andata distrutta – che collegava l’edificio al mare, le grotte con vani coperti da volte a botte alle spalle dell’insenatura… sul fondo di una di queste, in particolare, si nota una piccola sorgente in cui si ritrova la seconda ipotesi sulla provenienza del nome della spiaggia. Sui terreni soprastanti si individuano anche tracce di ninfei ed esedre che, purtroppo, non hanno avuto successo nella battaglia contro il tempo. D’altronde, quello che riusciamo a vedere oggi è soltanto quello che, al momento, è scampato al lento bradisismo e all’erosione marina: i ruderi dell’intero sito vivono in eterne condizioni di precarietà e non sappiamo cosa perverrà alle future generazioni.
Questa piccola ma grande finestra sul nostro passato è illuminata dal sole per tutto il giorno, creando effetti di luce che è impossibile descrivere a parole. D’estate, la spiaggetta è attrezzata con lettini ed ombrelloni a prezzi super accessibili, in linea con il menù proposto anche dal bar/ristorante “Gneo Fonteo” dalla piacevole atmosfera familiare.
A due passi da Serapo – La più grande e famosa spiaggia di Serapo è vicinissima e può essere raggiunta anche a piedi; questo fa capire che posizione privilegiata abbia questo piccolo arenile, quanto sia contemporaneamente centrale eppure distaccato dalla litoranea e da tutto il circondario. Negli immediati pressi, anche il Pozzo del Diavolo (o delle Chiavi) di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, sempre caratterizzato da una privacy molto particolare e intorno al quale ruotano tantissime leggende: si pensa, anzi, che la villa di Fonteo si estendesse fin lì, poiché sono stati ritrovati in loco dei ruderi con pavimenti a mosaico.
Ancora, a brevissima distanza c’è il famoso scoglio della “nave di Serapo”, secondo il mito una delle navi di Ulisse trasformata in pietra dalla Maga Circe in persona: una vera e propria oasi naturale marina dove i gaetani amano trascorrere il tempo sin dall’infanzia godendosi l’incontro tra roccia e sabbia, fauna e flora marittima d’interesse (come il simpatico pesce lucertola avvistato in zona) e persino alcune specie tropicali attirate dall’aumento progressivo della temperatura del Mediterraneo.
Infine, va menzionato il Camerone, un’imponente cisterna d’acqua – o, perlomeno, quello che ne resta – che si eleva sullo spuntone roccioso di punta Fontania e che ha fatto ipotizzare la presenza di un impianto termale connesso alla villa.
Un angolo di pace da visitare – soprattutto fuori stagione, scavalcando la calca estiva – per godere appieno del fascino dell’otium. Un pittoresco arenile dove l’equilibrio tra uomo e ambiente non si è incrinato e in cui, dopo ben duemila anni, natura ed archeologia continuano a fondersi e a convivere dando luogo a un habitat unico nel suo genere.