La spiaggia di Torre Olevola, una lingua di sabbia soffice e dorata

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Spiaggia di Torre Olevola
La spiaggia di Torre Olevola. Fonte: trovaspiagge.

Fare “un bagno nella storia” è praticamente all’ordine del giorno in Riviera di Ulisse. La spiaggia di Torre Olevola sorge ai piedi dell’ultima torre difensiva di questo territorio: un antico baluardo – forse il più antico della zona – che è stato protagonista delle vicende sociali, militari ed amministrative di questi luoghi ma che non appare nella sua struttura originaria.

Una sua prima versione, infatti, pare sorgesse nei pressi del fiume Olevola (che, a sua volta, era l’antico fiume Ligula, a cui era stato modificato sia il corso che il nome) ma, poiché già nel Seicento versava in pessime condizioni, venne ricostruita nella posizione attuale per volere di Papa Clemente XI, tanto che prese il secondo nome di “Torre Clementina“.

Rimasta a lungo in stato di abbandono, persino vandalizzata e depredata di pavimenti e travi di sostegno, Torre Olevola è diventata bene demaniale nel 1982, nonostante in mano a privati da decenni. Oggi la proprietà è della Fondazione Gerolamo Gaslini che, dopo alcuni tentativi di vendita, ha deciso di concedere al Comune di San Felice Circeo – che si sta facendo carico dei lavori di manutenzione e messa in sicurezza – un comodato d’uso gratuito di 15 anni per un progetto di riqualificazione.

La spiaggia – La spiaggia di Torre Olevola cade nello stesso comune di San Felice Circeo, all’interno del Parco Nazionale del Circeo. Il litorale ha una sagoma curiosa: appare come una sottile lingua di sabbia dorata e di grana media – coerentemente con gli altri litorali della Riviera – che, in questo caso, si alterna a ghiaia, regalando ai bagnanti fondali marini sempre trasparenti, azzurri e perfetti per lo snorkeling. Il tutto, con una gradevole cornice di frangiflutti a delimitazione e, intorno, sprazzi di macchia mediterranea puntellati di palme nane, ginestre e mirto.

Occhio, però, perché – a differenza di altre spiagge del circondario – il fondale digrada abbastanza velocemente, per cui non è adatto ai più piccoli in assenza di supervisione; al rovescio della medaglia, gli appassionati nuotatori hanno di che divertirsi!

La spiaggia di Torre Olevola non è mai troppo affollata, nemmeno in alta stagione, e si articola in una parte libera ed una attrezzata con stabilimenti balneari privati dove rifocillarsi presso bar e ristoranti. Relax e pace qui sono assicurati sin dall’arrivo: un ampio parcheggio (a pagamento) fa dimenticare lo stress da “posto auto introvabile” che si sperimenta costantemente durante i mesi più caldi in moltissime spiagge più “famose”. In bassa stagione – o per chi non ha il pallino della sicurezza -, è  possibile anche sostare lungo Via Terracina o Via Regina Elena.

Presente anche un camping, oltre alla possibilità di noleggiare attrezzature da spiaggia.

Geolocalizzazione – Partendo da Roma, la spiaggia di Torre Olevola si raggiunge facilmente attraverso la Strada Statale Pontina (SS148) e percorrendo, poi, fino alla fine Viale Europa in direzione Terracina.

Spiaggia di Torre Olevola
I frangiflutti della spiaggia di Torre Olevola. Credits: iCicero.

Quest’arenile è anche il punto di partenza oltre il quale trovare altre piccole spiagge libere poco affollate in cui vivere il mare in piena libertà insieme ai propri amici a quattro zampe (per la verità accettati anche in molti lidi adiacenti): basta incamminarsi, sempre in direzione Terracina. Unico neo: con la pandemia pare si siano verificati alcuni problemi di gestione di questi micro-territori. Nell’estate 2021, le spiagge dopo Torre Olevola, su Via Terracina, apparivano abbandonate al punto da venire “cannibalizzate” dal circondario. In più, i residence che sorgono tutto intorno – unico punto di accesso alla spiaggia pubblica, rimasti sempre aperti, a qualunque ora del giorno e della notte, per oltre 40 anni – hanno reso il litorale inaccessibile dalle ore 21:00 alle ore 08:00 del giorno successivo. Probabilmente una misura resa necessaria dal contesto socio-sanitario che stiamo vivendo ma che è stata motivo di polemica e contrarietà da parte di turisti e residenti, come denunciato dall’Associazione Fortino Circeo.