Rendere lo sport prescrivibile proprio come un farmaco da parte del medico di medicina generale, pediatra di libera scelta e specialisti, per incentivarlo come strumento di prevenzione e di cura. Questo il contenuto di un disegno di legge presentato nei mesi scorsi dalla senatrice vicentina Daniela Sbrollini, vicepresidente della X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato, e al centro di un’importante battaglia per promuovere il ruolo dell’attività fisica come volano per la salute.
“Lo sport è un farmaco che non ha controindicazioni e fa bene a tutte le età – dichiara la Sbrollini -. Per questo, recentemente ho presentato un disegno di legge, l’Atto del Senato n.135 della XIX Legislatura del 13 ottobre 2022 su Disposizioni recanti interventi finalizzati all’introduzione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia all’interno del Servizio sanitario nazionale, per dare la possibilità a pediatri, medici di medicina generale e specialisti di inserirlo in ricetta medica, così che le famiglie possano usufruire delle detrazioni fiscali. La speranza è che, recuperando attraverso il 730 parte dell’investimento, le persone siano incentivate a impegnarsi in attività positive per la propria salute”.
Un tema quello dell’esercizio fisico su cui si è espresso, lo scorso 1 marzo, in occasione della Presentazione della Giornata Mondiale dell’Obesità, lo stesso Ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha dichiarato che si sta lavorando alla definizione di un Programma Nazionale di Promozione dell’attività fisica che comprende anche la definizione delle modalità di prescrizione dell’esercizio fisico e di erogazione sul territorio nazionale, precisando che lo strumento potrebbe essere quello dei Lea per renderlo una prestazioni “esigibile”.
I dati dicono che l’esercizio fisico, nonostante sia un fattore determinante per la salute degli individui, è infatti ancora troppo poco praticato. Secondo l’ultimo rilevamento di Eurobarometro, nell’Unione europea il 45% delle persone afferma di non fare mai esercizio fisico o praticare sport e una su tre ha livelli insufficienti di attività fisica. La conseguenza è l’insorgere di milioni di casi di malattie non trasmissibili che peggiorano la salute delle persone e gravano sulle economie dei singoli paesi. Il rapporto congiunto dell’OMS e dell’OCSE “Step up! Affrontare il peso dell’insufficiente attività fisica in Europa” evidenzia che, con un aumento dell’attività fisica a 150 minuti a settimana, si eviterebbero in Europa 11,5 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili entro il 2050, tra cui 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari, 1 milione di casi di diabete di tipo 2, oltre 400.000 casi di diversi tumori. In Italia il costo dell’inattività fisica è stimato a 1,3 miliardi di euro nei prossimi 30 anni. Da qui l’importanza di un’iniziativa legislativa che consenta finalmente di prescrivere l’esercizio fisico esattamente come un farmaco.
Un binomio quello tra sport e salute che è al centro dell’impegno della Sen. Sbrollini, non solo in qualità di Vicepresidente della X Commissione del Senato, ma anche come Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete e sulle Malattie croniche non trasmissibili, ruolo in cui, a fianco delle società scientifiche FESDI, SID e AMD, ha recentemente promosso la firma di due importanti protocolli d’intesa con il CONI e con Sport e Salute, finalizzati alla promozione dell’attività sportiva come corretto stile di vita e come forma di prevenzione per il diabete e l’obesità, con il coinvolgimento del mondo dello sport.
“Lo sport è strumento per investire sul miglioramento del Paese. È importante portare avanti un lavoro comune che consenta il riconoscimento del valore formativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva, ponendo la cura e la prevenzione delle malattie croniche al centro dell’agenda politica e dell’azione legislativa”, conclude la senatrice Sbrollini.