L’inquietante vicenda delle centinaia di sversamenti nei tombini scoperti dalla Guardia di Finanza di Vicenza (qui primo lancio e poi video con gli sversamenti e dettagli della GdF, sopra video intervento del Comandante Crescenzo Sciaraffa affiancato dal Tenente colonnello Sergio De Michelis) sono stati documentati da febbraio 2019. Ma il sistema criminale di cinque aziende secondo le Fiamme Gialle beriche probabilmente durava da molto più tempo, tanto che già due anni fa era stato predisposto uno stesso intervento a Bassano del Grappa.
Una pratica illecita con gravi danni per l’ambiente, alla concorrenza e con una massiccia evasione fiscale che ha portato un imprenditore vicentino nel settore spurghi a denunciare ciò che avveniva, dato che i colleghi conferivano solo due volte al mese. In un caso c’è stato anche furto di acqua pubblica dagli idranti per pulire le botti o per le disotturazioni.
I casi di sversamenti riguardano diversi comuni della Provincia da Arcugnano, Castegnero, Caldogno, Creazzo, Torri di Quartesolo, ma anche in città a Vicenza in zona contrà Barche e Porta Santa Croce, o al Centro Commerciale Le Piramidi.
L’intasamento dei tombini, spesso salito agli onori delle cronache nei giorni di allagamenti, era dovuto anche a questo motivo, creando un notevole danno economico agli enti territoriali. Il presidente della Provincia Francesco Rucco è stato subito informato ed ha aperto un’indagine attraverso gli uffici di palazzo Nievo.
Il monito della GdF ai cittadini è di farsi rilasciare sempre formulario e documento fiscale, per non creare un doppio danno: all’ambiente e al fisco.