SPV Pedemontana Veneta, CoVePa: Zaia, il campione del “sù e sò”. Solo 7148 mezzi/giorno/km e 1745 veicoli pesanti medi al giorno

Perché Zaia racconta del Pil e del tempo, quando il vero problema della SPV, sono i mancati incassi, il fallimento economico, e lo scarso traffico giornaliero medio pari a 7148 mezzi/giorno/km totali con la preoccupante assenza di mezzi pesanti pari a soli 1745 mezzi (dati Aiscat giugno 2021- marzo 2022)

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SPV, Pedemontana Veneta Breganze Bassano
SPV, Pedemontana Veneta Breganze Bassano

La SPV (Superstrada Pedemontana Veneta) ha finalmente costruito il tratto Malo-Spresiano, che anche noi abbiamo chiesto a partire dal 1998, e vedere come e cosa si è arrivato a realizzare dopo 24 anni, ci fa dire che si poteva risparmiare denaro e tempo – scrivono nella nota che pubblichiamo Matilde Cortese, Massimo M. Follesa ed Elvio Gatto portavoce CoVePA – . Bastava costruire una superstrada senza le due convenzioni stipulate con il “sù e sò”  insieme ai Doglianos della SIS.

Abbiamo l’autostrada più cara d’Italia, un’autostrada per ricchi pagata dai poveri. Sono da pagare almeno 154 mln di € all’anno (art. 21 Convenzione) per 39 anni per la SPV. Questo è certo, dato che non c’è traffico e dovremmo pagarli con il bilancio rinunciando a risorse per tutti. L’opera è ancora incompleta in almeno quattro parti: il collegamento con l’A27 e Treviso Nord, il tunnel Malo-Castelgomberto, il collegamento con l’A4 e TAV, dove lavorano gli amici della Maltauro e della Carron, e tutto il tratto della Valle dell’Agno per ben 22 km.

Zaia parla di crescita futura senza citare le fonti, poiché se lo dice lui è vero, il presidente più amato. Siamo all’applicazione delle teorie della psicologia delle masse di G. Lebon, ma alla veneta con fegato, cipolle e polenta. Usa immagini, deduzioni per persuadere i veneti, evoca elementi retorici, abusa delle associazioni di idee su un futuro da cogliere e su illusioni presentate come certezze radiose, senza bisogno di dimostrazioni perché l’autorità non ha bisogno di dimostrare nulla, come se i veneti fossero una massa non incline al ragionamento e cerchino istintivamente l’autorità di un capo.

Si vada avanti con numeri imprecisi, indimostrati e indimostrabili sull’aumento veneto di 1,7 punti veneti sui 180 mld di € veneti di PIL veneto, con il cantiere veneto che a regime veneto saranno 2,5-2,7 mld di € veneti in più di flussi economici veneti per il territorio veneto attraversato dalla SPV. Caspita che fortuna avere la SPV e uno come Zaia.

Il problema è che questo studio sul PIL della SPV praticamente è una fake-news, elaborata sul Libro Bianco della Confartigianato e da Elaborazioni dell’ufficio di statistica della Regione del Veneto su dati ISTAT o stime Prometeia. In pratica si basa su ipotesi fatte da Regione Veneto, il socio di fatto che garantisce il bond di SIS. Siamo alla storiella dell’oste con la moglie ubriaca e la botte piena un capolavoro del “sù e sò”. Un capolavoro perché i media veneti lo lasciano fare. Ma si tratta di una storiella e se gli viene male raccontare storielle sulla SPV come quella del PIL, o se il “sù e sò” non fa effetto, i media sono li a tenere caldi gli attori e il pubblico.

Ci spieghino perché dovremmo credere alla storia del PIL sostenuto da una strada a pedaggio che, più che un pedaggio, è una tassa a favore di pochi ricchi; ci spieghino perché dovremmo credere a chi ha raccontato storie sulla gratuità della SPV, storielle sulle strade comunali, e favole alla Corte dei Conti.

Ci spieghino perché dovremmo credere a certi valori economici, quando hanno già scritto numeri campati in aria e valutazioni errate sui flussi di traffico come su quelli economici. I numeri del traffico di Zaia sono scritti nelle sue Convenzioni del 2013 dove andavano su fino a 20 mld di €, e che sono andati giù fino a 13 mld di € in quella del2017. Il traffico mancante è volutamente mantenuto nella linea d’ombra.

In realtà i numeri di veicoli messi in luce finora da AISCAT sulla SPV sono disastrosi e smentiscono i numeri a caso dati da Zaia. I dati riscontrati dalle pubblicazione periodiche dell’Associazione dei Concessionari Autostradali italiani, parla molto chiaro della realtà che la SPV è in questi ultimi mesi: la realtà degli incassi che non viene fornita fallisce gli obiettivi scritti nelle previsioni del Piano Economico e Finanziario certificato al CIPE e alla Corte dei Conti con il bene placito di Avvocati dello Stato in grande pompa.

SPV, flussi AISCAT
SPV, flussi AISCAT

Soprattutto i numeri che Zaia ripete a macchinetta nel suo “sù e sò” del traffico, li abbiamo verificati sulla base dei flussi di SPV rilevati da Aiscat Informazioni da giugno 2021 a marzo 2022. Sui 56 km aperti il flusso di auto mezzi è pari a un traffico giornaliero medio per km (TGM)  di 121.7 mln di veicoli/304gg/56km = 7148 mezzi/giorno/km.

Il valore del traffico giornaliero medio che ricaviamo è da fallimento. Tra gennaio e febbraio 2022 sono transitati 6690 veicoli nei 56 kilometri tra Malo e Montebelluna. Quello che spaventa è il piccolissimo numero di automezzi professionali o pesanti che in 10 mesi hanno percorso mediamente la Malo Montebelluna. Si tratta di un traffico medio giornaliero pari a 1745 veicoli pesanti.

Matilde Cortese Massimo M. Follesa Elvio Gatto portavoce CoVePA