Stadio Menti, accordo Rosso-Chilese per l’Arzignano. Colombara “chiama” Corte dei Conti per illecita sublocazione e danno erariale

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Rucco e Celebron al Menti
Rucco e Celebron al Menti

Che l’affetto per il LR Vicenza – scrive Raffaele Colombara, Consigliere comunale Lista “Quartieri al centro” – sia quasi un tratto genetico presente in ogni vicentino e che sostenere la squadra della propria città sia perciò un fatto positivo per un amministratore comunale, questo non toglie che proprio per questo e a maggior ragione un uomo pubblico debba dimostrare il massimo distacco rispetto a questa passione e ai legami che da essa nascono: ciò non deve dar luogo ad alcuna possibile contestazione in merito all’unico interesse secondo il quale egli deve agire, e cioè quello del bene comune nell’interesse dei cittadini, in questo caso vicentini. Per questo ha giurato sulla Costituzione.

PREMESSA

Che il legame tra “Menti”, Comune, vicentini e Vicenza Calcio sia fortissimo lo dice la storia.

I lavori per la costruzione dello stadio “Menti” presero avvio con delibera comunale del 27 marzo 1934 sul sedime del vecchio campo di Borgo Casale, che dal 1911 rappresentava il terreno delle partite casalinghe della squadra berica. Il progetto venne redatto dall’Ing. Tullio Pedrina dell’Ufficio Tecnico Comunale. Danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, nel settembre del 1945 ritornò praticabile grazie al lavoro del Comune e di molti volontari.

Lunga è la serie di interventi operati per il suo miglioramento e manutenzione, alla quale ogni anno sono destinate ingenti risorse economiche da parte del bilancio comunale. Più di un progetto è stato avanzato per una sua radicale trasformazione.

L’ATTUALE CONVENZIONE

Il rapporto tra Comune, proprietario, e Vicenza Calcio è stato regolato nel corso del tempo da Concessioni, approvate dal Consiglio comunale.

L’ultima di esse è quella per cui lo stadio “Menti” è stato dato in concessione per tre anni al Vicenza Virtus (deliberazione n. 108 11.7.2018 della Giunta Comunale): nell’atto la Giunta lo definisce “subentro” del Vicenza Virtus nella concessione al Vicenza Calcio in fallimento (delibera Consiglio n. 0664 del 3.4.2018).

Ammesso e non concesso che si tratti di un subentro e non di una nuova concessione (che sarebbe dovuta quindi passare in Consiglio Comunale), dal contratto emerge che il LR Vicenza Virtus non paga nulla al Comune per l’affitto dello Stadio “Menti” . Il Comune concede al Vicenza per tre anni (fino al 30 giugno 2021) l’intero complesso dello stadio a fronte di un obbligo (art. 4) a carico del Vicenza: «la Società si impegna a proprie spese, nell’arco del triennio, ad effettuare sull’impianto sportivo interventi di manutenzione straordinaria, altrimenti a carico del Comune, per complessivi € 120.000». In poche parole, l’utilizzo del Menti costa alla società 40 mila all’anno in lavori. Ricordiamo che solo di manutenzione ordinaria nel bilancio comunale sono stanziati ogni anno almeno un centinaio di migliaia di euro.

Inoltre,  il Comune lascia al Vicenza, sempre a titolo gratuito, anche «la gestione esclusiva della pubblicità visiva e fonica» all’interno del Menti. Una questione di poco meno di un milione di euro a stagione, per tre stagioni: la società non dovrà un euro alla città su tutti i ricavi derivanti da cartellonistica, pannelli bordocampo e spot fonici.

Infine, all’art. 7 della convenzione è scritto che sono vietate al concessionario le concessioni a favore di terzi (cioè: divieto di sublocazione); non è scritto esplicitamente, ma è chiaro che la concessione da parte del Comune al Vicenza Virtus è in esclusiva.

SIAMO AI NOSTRI GIORNI

Da comunicato ufficiale della società Arzignano ValChiampo in data 18 giugno 2019 apprendiamo di un accordo intercorso tra la società ed il Vicenza Virtus per ospitare al “Menti” nel prossimo campionato le partite interne della società arzignanese; nel comunicato si dà inoltre pubblico ringraziamento a Rucco e Celebron “per la disponibilità e la collaborazione”.

In particolare, negli ambienti sportivi vicentini si vocifera che il Vicenza Virtus abbia sublocato lo stadio a Arzignano ValChiampo a.s.d. (se nel frattempo non ha modificato forma giuridica per partecipare alla Lega Pro, dove gioca nello stesso girone del Vicenza Virtus) a fronte di un canone di € 18.000 a gara. Da notare che il proprietario dell’Arzignano Chiampo, Lino Chilese, è socio del Vicenza Virtus.

Al riguardo sembra anche che le due società metteranno in vendita un abbonamento cumulativo per le partite interne di entrambe.

LE PERPLESSITA’

Partendo da quest’ultimo fatto, balza agli occhi quella che si prefigura come un’illecita sublocazione del “Menti”. Sarebbe intanto interessante sapere se ciò corrisponde al vero e se c’è almeno un atto di Giunta che ratifichi l’accordo.

In secondo luogo, interrogativi pone il possibile danno erariale da mancato introito per il Comune di canoni di locazione e di quote di ricavi pubblicitari da parte dell’Arzignano.

Infine, non è prevista nemmeno la corresponsione da parte dell’Arzignano di rimborsi a fronte di spese di manutenzione straordinaria dell’impianto, com’è invece a carico del Vicenza Virtus (fino a € 120.000 in 3 anni).

Tali perplessità mosse dai fatti di questi ultimi giorni, ne muovono altre di carattere più generale. In particolare, quali sono le ragioni per un “subentro” nella Concessione e non la redazione di una nuova, quando le condizioni alla base della Convenzione dell’aprile 2018 erano cambiate e ben diverse (una società sull’orlo del fallimento) rispetto a quelle nelle quali il Sindaco e la Giunta nel luglio 2018 hanno di fatto prorogato la concessione (una nuova società, capitalizzata, sana nei bilanci, con possibilità finanziarie).

CONSIDERAZIONI

L’ennesima gestione approssimativa, che provoca un danno pesante alla città.

Questi amministratori sembrano incapaci di assolvere ai loro doveri: non si capisce se  non sappiano come si fa o se facciano apposta.

Ci aiuterà a capirlo la Corte dei Conti, alla quale stiamo valutando di inviare la documentazione, così come in tutte le sedi che riterremo utile.

Dopo l’affaire Piscine, ora quello “Menti”. Celebron si dimostra troppo preoccupato dall’apparire e troppo poco dal fare: costantemente presente a saziare quella irrinunciabile pulsione ai social, totalmente assente nell’amministrazione della città, per inerzia o comprovata incapacità, dimenticando però che è pagato dai cittadini che oggi gli chiedono fatti e non selfie. Nelle gesta è accompagnato da un Sindaco che probabilmente doveva limitarsi ad essere Assessore allo Sport, e che ogni giorno che passa si dimostra sempre più incapace di assolvere ai doveri che gli dovrebbero essere propri.

Per amministrare una città non basta farsi il tatuaggio del Lane sul braccio!

Più rispetto per i vicentini, per i tifosi e per la gloriosa storia del Vicenza.