In questa guerra, per ora minacciata, tra l’Ucraina e la Russia, quel che è reso noto è che il presidente russo, Vladimir Putin, non vuole che l’Ucraina faccia parte della Nato, la cui adesione, però, non è sul tavolo delle trattative.
La Russia vuole anche un arretramento dei sistemi d’arma lungo il confine Nord-Sud dell’Unione europea e vorrebbe continuare a esercitare una sorta di protettorato sui Paesi confinanti con la Ue. Acquisita la Bielorussia, ormai colonia russa, Putin, nella sua “restauratio imperi”, vuole far parte del club delle potenze (Usa, Ue e Cina) ma deve fare i conti con la povertà del suo Paese. Per intenderci, la Russia ha un Pil inferiore all’Italia, pur essendo ricca di risorse energetiche.
L’Ucraina, come altre nazioni che prima erano sotto controllo sovietico (Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Bulgaria, Romania) guarda a occidente e vuole integrarsi con l’Unione europea: è un processo inarrestabile e Putin dovrebbe capire che è meglio avere come amico l’Occidente. Quel che deve temere è la potenza che è ai suoi confini asiatici: la Cina.
Primo Mastrantoni, Aduc