Stati Uniti d’Europa, Primo Mastrantoni (Aduc): ecco come la Polonia sfrutta i migranti

235

Siamo alle solite. La Polonia vuole i soldi ma non vuole i controlli. Vuole i soldi comunitari per costruire un muro con la Bielorussia, ma rifiuta il sostegno della Commissione europea attraverso Frontex (Agenzia europea della Guardia di frontiera) ed Easo (Ufficio europeo di sostegno per l’asilo).
Vediamo di capire.
Come noto, il regime bielorusso del presidente Alexander Lukashenka ha organizzato una serie di voli aerei, dal Medio Oriente a Minsk, pieni di migranti che poi conduce alla frontiera con la Polonia. Il presidente bielorusso risponde così alle sanzioni economiche stabilite dalla Ue dopo le votazioni per le inattendibili elezioni presidenziali bielorusse.
La Polonia vuole gestire in tutta autonomia la situazione alla frontiera, perchè la presenza di agenzie europee imporrebbe alcuni obblighi relativi alla gestione dei respingimenti e alla permanenza dei migranti sul suolo polacco, come primo Paese di arrivo.
“Ci hanno lasciati soli” dichiarano alcuni esponenti politici polacchi, il che non è vero, ma serve a rinfocolare le critiche nei confronti della Ue. La Lituania che vive analoghi problemi, ha accettato gli aiuti comunitari e la modalità di gestione dei richiedenti asilo. Nella sua politica di opposizione alla UE, la Polonia ha minacciato di non versare i contributi dovuti alle casse comunitarie, delle quali, però, è sempre stata beneficiaria netta, visto che i contributi europei alla Polonia sono stati sempre maggiori di quelli versati dalla stessa al bilancio comunitario.
C’è poi l’aspetto nazionalistico del governo polacco che esalta l’eroismo dei suoi soldati alla frontiera che respingono i migranti. Cosa ci sia di eroico, non lo comprendiamo.
Un’ultima questione: le elezioni. Rivendicare il sovranismo nazionale polacco è utile ai fini elettorali. Un film che abbiamo già visto anche in Italia. Nulla di nuovo all’orizzonte.

Primo Mastrantoni, Aduc