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La notizia corre veloce: la Ue ci darà meno soldi per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e, subito, si punta l’indice contro Bruxelles – si legge nel comunicato che pubblichiamo a firma di Primo Mastrantoni di Aduc (qui altre note dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr)..
Non è così, ovviamente, ma tant’è, quando si articola il pensiero con i messaggini è facile essere vittime di disinformazione e puntare il dito sulla cattiva Europa è un scena che abbiamo già visto.
Vediamo di capire.
Secondo il Regolamento europeo, la quantità di sussidi (non di prestiti) del Recovery Fund è anche collegata al Pil 2020/2021 di ciascuno Stato. In base a questa valutazione alcuni Paesi comunitari riceveranno di meno a favore di quelli in sofferenza.
L’Italia si è trovata in una situazione positiva: nel 2020 c’è stata meno recessione di quella attesa e nel 2021 un rimbalzo maggiore di quello previsto, per cui riceverà meno sussidi europei.
A giugno, la Commissione europea valuterà le situazioni dei singoli Stati, ridistribuendo una parte dell’ammontare dei fondi.
Primo Mastrantoni, Aduc