Statuto dei Lavoratori compie 50 anni, il 20 maggio sit-in Piazza Castello a Vicenza. Usb: “Decreto Rilancio regalo a Confindustria”

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Ritorno al lavoro, di Mauro Maruzzo
Ritorno al lavoro, di Mauro Maruzzo

Il 20 maggio l’Unione Sindacale di Base – riporta un comunicato – organizza una giornata di protesta in tutto il paese (ore 18 Piazza Castello a Vicenza ndr) contro l’accaparramento di risorse pubbliche da parte delle grandi imprese a fronte di poche briciole per famiglie, lavoratori e piccole aziende.

Un nuovo patto sociale firmato dal governo Conte con Confindustria, Cgil, Cisl e Uil mette a disposizione delle imprese più grandi, con un fatturato superiore a 50 milioni, un fondo di più di 50 miliardi attraverso la Cassa Depositi e Prestiti: una massa di denaro al servizio degli interessi delle grandi aziende private.

Dove finiranno questi soldi, a cosa serviranno, che controllo eserciterà lo Stato? Il governo rassicura le imprese: li gestiranno loro, il pubblico non entrerà nella governance delle aziende!

Stanno usando l’emergenza Covid-19 per accaparrarsi tutto: finanziamenti a fondo perduto, sgravi e rinvii fiscali, crediti di imposta, sconti sulle bollette e sugli affitti, abolizione della prima rata dell’IRAP e del saldo del 2019 ( IRAP che ricordiamo finanzia la sanità pubblica!). E senza andare per il sottile: anche le aziende che si stanno arricchendo potranno usufruire di tutti i contributi economici.

Per tutti gli altri resta ben poco: qualche settimana di cassa integrazione, un bonus di 400 euro per due mesi non cumulabile con nessun altro contributo, 600 euro per chi non ha un contratto e una interminabile attesa per prendere questa manciata di euro. E un permesso di soggiorno a breve scadenza per alcuni, giusto il tempo di portare a termine i raccolti, e poi un calcio nel culo e via!

Che poi è lo stesso messaggio dato agli infermieri, assunti a tempo determinato per fronteggiare l’emergenza, e poi tutti a casa.

L’emergenza Covid-19 doveva spingere a promuovere grandi cambiamenti a fronte di un evidente fallimento delle privatizzazioni e del sistema di produzione fondato sull’export e sui consumi invece che sui bisogni reali della popolazione: impediamo che questa Fase 2 si trasformi ancora di più in un tentativo di scaricare la crisi sulle spalle dei ceti popolari e del mondo del lavoro.

OLTRE AL COVID COMBATTIAMO ANCHE GLI ALTRI VIRUS: CONFINDUSTRIA, BANCHE, NEO CONCERTAZIONE, RAZZISMO, POVERTA’.

Redditi e salari sicuri per tutta la durata della crisi. Non un reddito di emergenza ma una misura universale e individuale che copra tutti i periodi di non lavoro
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