Stazione di Lonigo, Cristina Guarda (Europa Verde): “Treni soppressi dal 1° luglio, situazione inaccettabile”

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Cristina Guarda

“La scelta di cancellare la fermata di Lonigo penalizza un bacino di utenti molto ampio. L’area di Lonigo e dei Berici ne esce indebolita, questo è inopportuno e inaccettabile”. La Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) commenta così la soppressione della fermata alla stazione di Lonigo (VI) di alcuni treni regionali e spiega: “Dal 1’ luglio scorso, 4 treni regionali della tratta Venezia S.L. – Verona P.N. non fermano più alla stazione di Lonigo, nonostante sia molto utilizzata. Una decisione che sta facendo infuriare i pendolari, con ripercussioni anche sul settore turistico. Questi treni, che non fermeranno più a Lonigo, sosteranno però alla successiva stazione di San Bonifacio per quasi 30 minuti. Un paradosso”.

“D’ora in poi – continua la Consigliera – i pendolari leoniceni e non che, ricorrendo per scelta o obbligo al trasporto su rotaia, contribuivano anche alla riduzione dell’inquinamento, saranno costretti a utilizzare l’auto anche solo per recarsi alle fermate di San Bonifacio o di Montebello, nonostante le stazioni adiacenti dispongano di un numero considerevolmente esiguo di posti auto, insufficiente già per gli utenti del luogo. Tutto questo avrà ripercussioni non solo sulla routine di chi lavora e studia, ma anche sul turismo di questa area”.

“Ho presentato un’interrogazione in Consiglio regionale per chiedere alla Giunta le ragioni di questa soppressione – conclude Guarda – e se intenda intervenire al fine di ripristinare questo servizio. Difendere queste stazioni è un obbligo politico della Regione: dopo aver scelto di non investire nel sistema di metropolitana di superficie, la Regione deve almeno difenderle dalla sistematica riduzione del trasporto locale esistente, senza lasciare a Trenitalia la totale libertà di scegliere quale stazione supportare e far sopravvivere. Indipendentemente dal fatto che questo dipenda dalle politiche regionali o dalle strategie di mercato della azienda erogatrice del servizio”.