Consolidamento presenza mafiosa in Veneto, Stella e Bollini (Europa Verde): “le istituzioni tornino a parlare di mafia”

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“E’ confermato il consolidamento della presenza mafiosa in Veneto, nessuna provincia ne è immune, ma il silenzio ne favorisce la crescita”. I co-portavoce provinciali di Europa Verde, Gaia Bollini e Mattia Stella, lanciano un appello alle istituzioni locali e alle e ai cittadini sul tema della criminalità organizzata: “Dai processi in atto e dalle indagini finite sulle pagine dei quotidiani emerge un dato allarmante: le mafie, dalla ‘Ndrangheta alla Camorra, passando per quelle straniere, sono sempre più radicata in Veneto. A confermarlo anche la recente relazione in Parlamento, dalla quale giunge un segnale di allarme.

A rafforzare la presenza della mafia nella nostra regione contribuisce il silenzio delle istituzioni locali (province, comuni, ecc.) e della politica. Nonostante i recenti avvenimenti, oggi di mafia non si parla più, tanto meno in periodo di campagna elettorale. Questo silenzio illude i più che il fenomeno sia inesistente o perlomeno contenuto. Così non è, anzi sempre maggiori sono i settori dai quali la mafia trae grande profitto: non più solo attività consolidate, come il traffico di sostanze stupefacenti, usura, riciclaggio, ma ora pure lo smaltimento dei rifiuti (in particolare fanghi e plastica) e il business dei pannelli fotovoltaici dismessi e poi rivenduti anche all’estero; a questo si aggiungono i tentativi di infiltrazione nella gestione di tutto ciò che ha a che fare coi fondi del PNRR. E’ dimostrato come non esista una immunità ‘culturale’ della nostra terra tale da renderci impenetrabili da fenomeni che allarmano sempre più gli osservatori e le forze dell’ordine; anche il nostro sistema produttivo si sta rilevando una risorsa irrinunciabile per i clan o le ‘ndrine.

Concludono Stella e Bollini: “Le Istituzioni e la politica, tornino a parlare e ad occuparsi di mafia. Anche la nostra provincia necessita di un monitoraggio costante, affinché i criminali non continuino ad agire indisturbati e le vittime non si sentano abbandonate dalle autorità o dalle istituzioni. Si rafforzi il lavoro di coordinamento tra istituzioni, categorie, magistratura e forze dell’ordine. Si tenga alta la promozione della cultura antimafia anche (e soprattutto) nelle scuole. I fatti di cronaca degli ultimi mesi confermano come questa insidiosa minaccia sia più vicina a ciascuno di noi di quanto si pensi.”