Fu uno dei precursori della letteratura utopistica mondiale il filosofo Tommaso Campanella, nato proprio in Calabria, a Stilo, uno dei borghi più belli d’Italia, nel 1568 e morto a Parigi nel 1639, protetto dal cardinale Richelieu. Campanella ebbe una vita molto complicata, infatti la sua attività letteraria, compendiata nel capolavoro La città del sole, esprime già quel tentativo di superare le ingiustizie, le disuguaglianze e le carestie generate dall’avarizia e della tirannia dei governanti. Le sue idee troveranno poi compimento in alcune azioni spregiudicate dal punto di vista politico, infatti trascorse alcuni anni agli arresti domiciliari e ben 27 anni nel carcere di Napoli, inviso sia alle autorità politiche spagnole, contro le quali aveva cospirato, sia alle autorità ecclesiastiche, che non avevano gradito il suo rifiuto dell’aristotelismo accademico.
Tuttavia, al di là del fatto di aver dato i natali al filosofo Tommaso Campanella, il paese di Stilo, situato nella città metropolitana di Reggio Calabria, vanta una storia che risale addirittura all’epoca della Magna Grecia, dal momento che risulta legato al sito di Kaulon, individuato intorno a Monasterace marina. Kaulon venne distrutta nel 389 a. C. dal tiranno siracusano Dioniso I; successivamente trovò le risorse e le alleanze giuste presso i romani per essere ricostruita, ma venne nuovamente distrutta dai cartaginesi di Annibale. Fu così che si decise di spostare la popolazione verso l’entroterra, nei pressi del monte Consolino per difendersi meglio e così nacque il primo insediamento di Stilo.
Dal quel momento in poi Stilo divenne uno degli insediamenti più importanti della Calabria e nel VII secolo cominciò l’apogeo sotto il dominio bizantino, di cui rimane a testimonianza la famigerata Cattolica, una struttura tipicamente bizantina risalente al X secolo e ristrutturata circa un secolo fa. Si tratta di un chiesetta a pianta centrale di forma quadrata, chiamata “cattolica” per indicare una tipologia specifica di chiesa di rito bizantino greco, al quale rimane legata, e non deve trarre in inganno il fatto che lo Scisma d’Oriente tra il cattolicesimo romano occidentale e l’ortodossia greca orientale fosse avvenuto già nel 1054.
La Cattolica di Stilo, candidata a rientrare, a buon diritto secondo noi, nei siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, si trova arroccata poco sopra il centro storico del paese, ai piedi del monte Casilino, ed è costruita quasi interamente con mattoni rossi, probabilmente recuperati dai resti di una villa romana del III secolo d. C. situata nel paraggi. Caratteristiche della Cattolica sono le cinque cupole di forma circolare che svettano sul tetto: quattro laterali sono di pari dimensione e diametro, mentre quella centrale si presenta più alta e con un diametro maggiore. Gli interni della Cattolica sono altrettanto interessanti, infatti la pianta quadrata è divisa in nove parti di uguali dimensioni da quattro colonne, di cui tre sono visibilmente in marmo chiaro ed una in granito, materiale abbondante in zona.
Il vero spettacolo, tuttavia, è costituito dagli affreschi, non integrali, ma in ottima condizione, situati su quasi tutte le pareti della struttura, chiaramente riconducibili alla narrazione religiosa bizantina, tra cui spicca l’immagine del Cristo Pantocratore nella volta dell’abside centrale e le immagini di San Nicola di Mira e San Basilio Magno.
Ad ogni modo, a fare di Stilo uno dei borghi più belli d’Italia non è solo lo spettacolo della Cattolica, ma anche le abitazioni del centro storico arroccate sulla roccia, che offrono al visitatore un panorama suggestivo perché conservano ancora quell’antico fascino di un paese che raccoglie e tramanda l’eredità secolare di varie dominazioni, da quelle bizantina a quella normanna, fino a quella angioina e aragonese.
Proprio all’età normanna risale, infatti, il Castello di Stilo, fatto costruire da Ruggero II della dinastia degli Altavilla, padre di Costanza, futura imperatrice e madre di Federico II di Svevia, il Puer Apuliae. Il Castello normanno è databile intorno al 1093 ed è situato sul Monte Casilino, raggiungibile attraverso un percorso che parte dalla Cattolica e segue tutte le tappe della via crucis.
Chissà se Tommaso Campanella avesse in mente proprio la sua Stilo come luogo ideale della Città del sole, ma noi ci auguriamo che presto questo bellissimo paese possa figurare, oltre che come borgo più bello d’Italia, anche tra i patrimoni dell’UNESCO con la sua Cattolica.