Gli stipendi degli amministratori comunali di Vicenza sono aumentati portando il consigliere di minoranza Giovanni Rolando del Partito Democratico a interrogare la Giunta.
Al centro dell’attenzione ci sono i cosiddetti “gettoni” che spettano ai semplici consiglieri che, invece, restano fermi a una somma irrisoria.
Va innanzitutto precisato che gli aumenti degli stipendi degli amministratori sono validi per ogni comune italiano e derivano da adeguamenti stabiliti con la Legge di Bilancio 2022. Quello recente è il secondo scatto per le indennità spettanti a sindaci, vicesindaci, assessori e presidenti del consiglio comunale. Si va dagli oltre 9 mila euro lordi per i primi cittadini ai 5 mila 500 euro circa lordi per il presidente del consiglio.
Lo stesso Rolando riconosce che si tratta di adeguamenti giusti: “Credo sia da considerare positivamente soprattutto per il sindaco – dice il consigliere dem -, la cui funzione richiede grande impegno, dedizione e forti responsabilità. Il mestiere del sindaco è mestiere complicato e va retribuito adeguatamente. Può portare a contestazioni giudiziarie a cui il sindaco deve rispondere in prima persona”.
Il punto, come detto, è la miseria che spetta ai componenti semplici della pubblica assise: “Il gettone di presenza per i consiglieri comunali è minimo, pari a 36,15 euro lordi a seduta, che può durare anche cinque o sei ore. Un lavoro, quello di consigliere comunale che, per essere svolto bene, richiede un grande impegno di preparazione e studio, mantenere i rapporti con la gente, fare riunioni serali, stilare Odg, mozioni, interrogazioni, domande d’attualità, proporsi in strada e ai mercati con gazebo di informazione ai cittadini. Avanzare proposte di merito. Perché la vita di Vicenza sia migliore per la Comunità vicentina”.
Per questo motivo, dunque, Giovanni Rolando ha presentato una Domanda d’Attualità al sindaco per il primo consiglio comunale del 2023, convocato per giovedì 25 gennaio. In essa chiede “se sindaco e giunta di Vicenza intendano o meno rideterminare il valore del gettone di presenza per i Consiglieri comunali avendone facoltà di proposta e di deliberazione da sottoporre al Consiglio stesso”.
Chiesto inoltre se “sindaco e presidenza del consiglio intendano o meno assumere iniziativa istituzionale per far giungere alla competenza statale la necessità di superare l’iniquità palese in atto e rideterminare il gettone di presenza per i Consiglieri comunali del Comune con oltre 100.000 abitanti, attualmente bloccato al valore di 36,15 euro lordi per ogni seduta di Consiglio”.