Stipendi Pubblica Amministrazione, Il Sole 24 Ore: “Palazzo Chigi e Authority staccano tutti”

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Palazzo Chigi

La Ragioneria generale dello Stato ha diffuso il conto annuale del personale pubblico, con focus sugli stipendi della Pubblica Amministrazione. I dati confermano le diversità tra i vari ambiti.

Il Sole 24 Ore oggi in edicola li analizza chiarendo che nelle Autorità indipendenti la media delle retribuzioni supera i 100mila euro.

Scrive Gianni Trovati: “Non è solo una questione di livello medio delle buste paga. A cambiare, spesso in modo profondo, è anche il ritmo e l’intensità con cui variano i numeri scritti nei cedolini dei dipendenti. A voler cercare nella girandola delle cifre una regola per orientarsi, il confronto suggerisce che nella Pa italiana è meglio essere l’eccezione che la regola. O, per dirla in altri termini, che le condizioni diventano più vantaggiose man mano che ci si avvicina al centro del sistema solare pubblico, con una dinamica che però migliora drasticamente nel caso di piccole realtà connotate da caratteri peculiari.

Con queste premesse, dal punto di vista retributivo lavorare in un ministero è meglio che essere dipendente di un ente territoriale. Essere inquadrato nei ruoli di un’agenzia fiscale è mediamente più redditizio; in una condizione che però è imparagonabile rispetto a quella di Palazzo Chigi o delle Autorità indipendenti”.

In enti quali Anac, Agcom, Arera, Autorità dei trasporti, Consob o Garante della Privacy la retribuzione media del personale non dirigente ha superato la soglia dei 100mila euro, aumentando di anno in anno anche a dispetto dell’inflazione.

Stesso discorso a Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove la busta paga media del personale non dirigente è a quota 62.562 euro lordi.

Numeri come questi – si legge ancora su Il Sole – mostrano anche l’altra particolarità della presidenza del Consiglio, un esercito di generali con un dirigente ogni 6,7 dipendenti. Il dato, come quello sulla vivacità delle dinamiche stipendiali, è influenzato dalla platea ristretta dei dipendenti di Palazzo Chigi, ma disegna un panorama molto peculiare. Nei ministeri, per esempio, i dirigenti sono uno ogni 55 dipendenti, anche se l’incidenza di quelli di seconda fascia sul totale del personale è aumentata in dieci anni del 31,4%.

Fedeli alla regola che abbassa gli stipendi lontano dal centro, viaggiano sempre più lontane dai livelli degli altri uffici pubblici le buste paga di regioni ed enti locali, che in un decennio hanno lasciato sul terreno il 5,4% del loro valore reale.

Lo stesso è accaduto al personale non dirigente della sanità (-4,6%), nonostante la retorica sull’”eroismo” pandemico e i bonus per provare a remunerarlo, molto parzialmente e molto tardi; giù anche la media registrata fra gli insegnanti (-8,7%), dove però pesano anche i massicci nuovi ingressi dell’unico comparto che ha visto davvero crescere i dipendenti (e ridursi gli studenti) negli ultimi dieci anni”.

Fonte: Il Sole 24 Ore