Da una parte gli appelli di giocatori e allenatori, firmati anche da Pietro Montanari, Max Oldoini e Marco Venezia. Dall’altra le società di serie B, 46 squadre su 63, più della metà, che hanno chiesto lo stop al campionato, tra cui la Tramarossa Vicenza, auspicando un sostegno economico per coprire le perdite, anche perché fino al 29 febbraio quella berica era una delle società in regola con i rimborsi sportivi.
In mezzo le riflessioni del presidente Fip Gianni Petrucci, perché lo stop alla serie B oltre che una questione sanitaria è anche una delicata scelta economica.
Appassionati e addetti ai lavori, i giocatori della Rossa ad esempio sono ancora tutti in città, aspettano conferme sugli sviluppi. Ma intanto cerchiamo di fare chiarezza su alcuni dubbi che ci sono stati posti.
Non si potrebbe giocare d’estate?
Le partite non possone essere recuperare nei mesi estivi di luglio e agosto, per il caldo eccessivo nei palazzetti ma soprattutto per i vincoli contrattuali che scadono il 30 giugno, con relative polizze assicurative.
In caso di stop al 31 marzo i tesserati continueranno a percepire gli emolumenti?
Se la Fip chiude la stagione
i contratti in serie B verranno ritenuti tutti decaduti. È già in corso una trattativa tra società, procuratori e associazioni di categoria per definire la riduzione della mensilità di marzo, ma i contratti poi decadranno giuridicamente dal 1 aprile. Giocatori e allenatori saranno svincolati e potranno già accasarsi da altre parti, tranne quelli che hanno contratti con opzione per il secondo anno, come ad esempio Diego Corral e coach Oldoini.
In serie A però gli stipendi non decadrebbero in caso di sospensione, come mai?
In serie B sono considerati rimborsi spese dilettantistici, mentre tra i professionisti, come avviene per altre categorie di lavoratori, i contratti sono regolati da forme collettive che ne garantiscono la validità, a meno che non ci sia un accordo con le rispettive società, come accaduto ad esempio in questi giorni con il taglio degli stipendi concordato alla Juventus.
Alla fine quanto ci perderebbero giocatori e allenatori?
Si tratta di tre mesi di emolumenti, ma il danno economico potrebbe ripercuotersi nella prossima stagione nel caso le società non riuscissero a rientrare dalle perdite, anche per eventuali mancate sponsorizzazioni. Intanto però si sta cercando di intavolare una trattativa tra le parti per arrivare almeno al 50% delle somme contrattuali, sperando che arrivino gli aiuti economici dal governo. L’accordo, però, dovrà essere di natura privatistica tra le parti.
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