Venerdì 29 novembre alle 20.30 all’ Auditorium della Scuola Media di Creazzo verrà presentato il volume “Storia di Creazzo: l’Ottocento e il Novecento”. Nel libro, sei saggi: uno sull’Ottocento, uno sulla Grande Guerra, due sul periodo 1918-1945, due sugli anni 1945-2000. Più un’introduzione, 160 illustrazioni, la bibliografia, indici delle persone e dei luoghi, mappe del paese, e una copertina abbellita dalla riproduzione di dipinti di Danilo Martini.
Il tutto,910 pagine, si basa su ricerche estese, condotte su fonti d’archivio inedite, oltre che su materiali a stampa e sugli studi esistenti. A firmare il libro, Leonida Cattani, Debora Concato, Reginaldo Dal Lago, Silvano Faggionato, Michael Knapton (anche curatore), Renato Nardon, Sonia Residori, Federica Tadiotto e Giorgio Trivelli, che saranno in Auditorium il 29/11. Il volume prosegue e completa il progetto di ricerca che nel 2013 portò alla pubblicazione della “Storia di Creazzo. Dal Mille al 1818”; come il predecessore, anche questo libro è edito da Mediafactory-Tipografia Danzo di Cornedo Vicentino.
Per Creazzo il bisogno di storia era ed è particolarmente forte. Ancor più che in molte altre realtà vicentine, la comunità e il territorio hanno conosciuto mutamenti epocali nel secondo ’900. La popolazione superava di poco 1.000 persone a inizio ’800; nel 2019, invece, superiamo gli 11.000 residenti. Quanto al territorio, a inizio ’800 (e anche prima) la sua estensione e i suoi confini erano già quelli odierni. Ma vediamo nel periodo indagato dal libro un’evoluzione – meglio dire rivoluzione – in termini di paesaggio, regime di sfruttamento delle risorse, assetto idrografico e rete viaria. Da paese agrario con le case concentrate fra la collina e le attuali vie S. Marco e Crosara, Creazzo è diventata una cittadina dell’era del terziario e dell’industria, in gran parte incentrata su una fitta rete di strade e fabbricati di pianura a nord della Strada Regionale.
In un libro ampio come questo, ce n’è per tutti i gusti. Invece d’impressionarsi per la mole, un lettore ci si addentra facilmente seguendo proprie curiosità iniziali, che poi magari invitano a guardare un po’ più in generale. Ci sono fili tematici importanti che attraversano più saggi, come per esempio le vicissitudini della scuola: l’impatto progressivo della scolarizzazione diffusa verso fine ’800; l’esperienza della S. Giovanni Bosco negli anni del fascismo; l’introduzione della scuola media per tutti negli anni ’60. Si articola nei decenni anche la vicenda dell’acqua potabile: dalle fontane e dai pozzi dell’800 e primo ’900, ai pericoli per la salute divenuti molto evidenti fra i due conflitti mondiali, alla realizzazione dell’acquedotto nel secondo dopoguerra, ma anche ai gravi danni arrecati allora alle falde dall’inquinamento.
Naturalmente la curiosità riguarda anche le singole fasi cronologiche. Per l’800, fra tanti temi, essa magari punta sull’accoglienza di bimbi ‘esposti’ nelle famiglie di Creazzo, oppure sulle vicende delle famiglie ricche – in gran parte di Vicenza o di Venezia – che come proprietari terrieri e protagonisti della vita pubblica condizionarono a fondo la vita del paese. Nel destino di Creazzo durante la Grande Guerra, invece, l’occhio può cadere sulla sorte degli uomini mandati a combattere, ma anche sulla quasi-militarizzazione del paese intero, fra preparativi di difesa (documentati da belle mappe), presenza numerosa di truppe e profughi, e così via. Per il periodo 1918-1945, che fu periodo di povertà diffusa, possono colpire la radiografia della società locale ottenuta attraverso il censimento del 1936, o la vicenda sofferta di Creazzo nell’ultimo periodo del secondo conflitto mondiale; oppure il rapporto spesso difficile tra famiglie e scuola, e la forte impronta di ‘fascistizzazione’ che si volle dare ai bambini, in aula e fuori. Quanto al secondo ’900, infine, il processo di urbanizzazione risulta singolare: massiccio, veloce, precoce, e in gran parte avvenuto in assenza di strumenti urbanistici. O può incuriosire la trasformazione di Creazzo in paese industriale così come la racconta il mezzo secolo di vita dell’azienda di confezioni NUT, che al suo apice impiegava un migliaio di persone: è di ben 18 pagine l’approfondimento in merito, incentrato in gran parte sull’esperienza di chi ci lavorò.
La Creazzo di oggi è fatta in gran parte di famiglie immigrate negli ultimi sessant’anni, ma il paese esprime una comunità viva e attiva, fatta di famiglie che comunque ci radicano una parte importante del loro vivere, e che quindi sono gli eredi – ideali ma anche reali – della storia raccontata nelle pagine di questo libro. In molti, infatti, i creazzesi di oggi hanno aiutato nella realizzazione del libro. La presentazione del volume la sera del 29/11 è a cura del Comitato per la Storia di Creazzo, con la partecipazione dell’Amm.ne Comunale e il sostegno della Pro Loco. In occasione della serata avrà inizio la vendita del libro (prezzo soltanto venti euro), che dall’indomani proseguirà in vari esercizi di Creazzo, fra cartolerie ed edicole, e presso le librerie principali di Vicenza. L’invito è a venire numerosi alla presentazione, e soprattutto a leggere il volume. Era ora che Creazzo conoscesse meglio la sua storia, e quella storia ha molti motivi d’interesse per un pubblico più generale!