Lo scrittore e giornalista Goffredo Parise ci nacque e visse da bambino e ambientò la prima parte del suo romanzo d’esordio, il surreale “Il ragazzo morto e le comete” uscito nel 1951 quando lo scrittore già abitava a Venezia.
La magia e il mistero della laguna pervadono tutto il libro ma l’acqua e i ponti e i tetti bassi dell’inizio sono di Vicenza, e in particolare del quartiere Barche, chiamato così perché un tempo c’era il porto commerciale della città. Nella stessa zona c’è Contrà dei Burci, che dà il nome all’associazione culturale Porto Burci.
Anche questo nome richiama l’origine fluviale del quartiere. Il bùrchio o bùrcio è infatti una grossa imbarcazione da carico in uso nella laguna di Venezia. Si tratta di un battello di grandi dimensioni dal fondo piatto per poter navigare agevolmente nei bassi fondali della laguna. Oggi vicino al ponte delle Barche c’è lo storico bar Astra e un importante punto di riferimento culturale come il Teatro Astra, casa della compagnia ‘La Piccionaia’.
Tornando a Parise, a lui il Comune ha dedicato una piazzetta dietro il cinema Odeon, ex cinema San Faustino, la più longeva sala cinematografica d’Italia, non avendo mai interrotto l’attività dal 1907 a oggi (Covid a parte).
Il cinema sorge nella chiesa sconsacrata dei Santi Faustino e Giovita, molto venerati a Brescia, città da cui provenivano. Secondo alcune tradizioni popolari, San Faustino, in opposizione a San Valentino, è protettore dei single. Piazzetta Goffredo Parise oggi coincide con il plateatico del locale Bottega Faustino.
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