Strada Pedemontana Veneta, CoVePa: “non s’ha da fare”

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Il CoVePA – scrivono i suoi portavoce  Matilde Cortese, Massimo Follesa ed Elvio Gatto nella nota che ripotiamo – ha ben chiara l’idea che il piano economico e finanziario della Pedemontana Veneta (SPV) è in deficit e che sia concreta la eventualità che questo si trasformi in un deficit miliardario per la Regione Veneto. Per questo abbiamo aderito all’appello degli amici di Treviso che richiamano un intervento dei ministri Costa e Toninelli sulle questioni aperte di SPV.

Siamo profondamente convinti che siano indispensabili interventi sul progetto e sull’architettura giuridica che la sostiene quali:

  • l’evidenza pubblica dell?ANALISI COSTI BENEFICI (ACB) promessa dal ministro, indispensabile per motivare la Pubblica Utilità dell?opera; 

  • la verifica con urgenza del rispetto delle numerose Prescrizioni previste, conditio sine qua non per il proseguimento dei lavori; 

  • l’esame delle autorizzazioni e gli adempimenti previsti dalla normativa vigente, anche europea;

  • l’assoggettamento a VIA completa (con partecipazione popolare) del progetto definitivo-esecutivo con la verifica di ottemperanza;

  • l’accertamento della corretta realizzazione dell?opera e i previsti monitoraggi ambientali; il rispetto e ilripristino integrale dei siti di Rete Natura 2000 e delle aree a tutela ambientale devastati dai cantieri; 

  • l’annullamento del terzo Atto Convenzionale; 

  • la partecipazione popolare alle procedure, VIA e VINCA; 

  • la revisione delle deleghe alla Regione, e quindi all?Autorità Regionale per Rete Natura 2000, in tema di siti protetti; 

  • l’annullamento della legislazione sui Project Bond; 

  • l’avvio di una indagine sulle irregolarità commesse e sulle responsabilità dei decisori coinvolti nelle procedure.

Nessuno deve sottovalutare quanto intendiamo fare per eliminare il contraente generale e il concessionario, tanto più che deve essere chiaro a tutti il nostro intento nel proseguire con efficacia, determinazione e concretezza presso i ministeri dell’ambiente, dei trasporti e della giustizia per :

  1. la sospensione dei lavori in ragione della mancata verifica di ottemperanza allo studio di impatto ambientale effettuata dalla Commissione nazionale via;

  2. Chiedere al concessionario di produrre un reale documento relativo alla esplicitazione del rapporto costi benefici che, è bene ricordarlo, non riveste un semplice aspetto economico bensì, economico, sociale ed ambientale

  3. l’attivazione degli ispettori ministeriali (Ambiente, Trasporti, Giustizia) affinché secondo le proprie competenze valutino gli illeciti più volte evidenziati (siamo pronti a redigere un dossier in tal senso); si ponga l?accento in modo particolare sulla mancanza dei titoli di legge per il direttore dei lavori di Spv ingegnere Adriano Turso; sui denunciati illeciti penali circa le plusvalenze sulla progettazione; sui denunciati illeciti penali per la possibile estorsione segnalata dalla Sics con esposto alla Regione Veneto in data 24 gennaio 2017 (https://drive.google.com/file/d/1yPV9nv471JWYXk-Wb3JInwkc7zf-je67/view).

  4. la risoluzione del contratto in danno a carico di Sis dopo avere avocato l?iter con decreto ministeriale.

 

Matilde Cortese, Massimo Follesa, Elvio Gatto portavoce CoVePA