Una donna vicentina di 37 anni ha “intrattenuto” per qualche minuto alcuni poliziotti del capoluogo “dialogando” con versi di animali. La vicenda surreale, avvenuta nelle scorse ore, viene raccontata dalla questura berica.
Secondo quanto riferito, la donna, in occasione del periodo festivo, “si era concessa una vacanza” in una struttura ricettiva di Vicenza. Aveva pertanto regolarmente saldato la stanza presso la quale aveva soggiornato, ma al momento di lasciarla non ne ha voluto sapere. È così che il proprietario dell’albergo ha chiesto l’intervento di una pattuglia della Polizia di Stato.
“Gli agenti della pattuglia della squadra volanti – riferiscono dalla questura – sono stati chiamati ad intervenire in un albergo di Viale Camisano e si sono trovati davanti ad una signora vestita in maniera molto elegante e dai modi molto delicati.
Questa, però, al momento di rispondere alle domande postegli ha iniziato a proferire frasi senza senso, intercalandole con i versi di vari animali. Alla domanda sul perché non volesse lasciare l’albergo ha risposto con un’alzata di spalle e articolando con la voce il verso di una pecora. Ha continuato con le sue risposte senza senso alternando il verso di un gatto, poi di un cane e così via dicendo.
Gli agenti di polizia – concludono dagli uffici di Viale Mazzini – si sono resi conto come la signora non fosse una persona molesta e che il suo atteggiamento potesse essere interpretato come una semplice goliardata tanto che alle fine del surreale colloquio la donna ha lasciato l’albergo per tornare a casa propria“.