Strip bar chiuso e gestore abusivo sanzionato con oltre 6 mila euro di multa: si è conclusa così un’operazione congiunta della Polizia di Stato – Questura di Vicenza e del Comune, scattata in città nel fine settimana.
Giovedì sera, poco prima della mezzanotte, in seguito alla segnalazione dell’ufficio comunale pubblici esercizi due Volanti della questura di Vicenza hanno infatti effettuato un sopralluogo nel locale Diverso Strip Bar, in Galleria Crispi.
I poliziotti della questura hanno identificato dieci ballerine, cinque avventori, una barista e E.X., albanese di 36 anni, presentatosi come gestore dell’attività.
Nello specifico, è stato accertato che E.X., attuale legale rappresentante del Diverso Strip Bar, non ha di fatto alcun titolo per gestire il locale, in precedenza regolarmente amministrato da un italiano, e che – anzi – il 21 maggio 2018 il Comune ha respinto la pratica di variazione societaria, vietandogli lo svolgimento di attività di intrattenimento e somministrazione.
Il gestore abusivo dovrà quindi pagare una maxi multa per oltre 6 mila euro: 5 mila euro per attività di somministrazione senza autorizzazione; 660 euro per violazione delle norme in materia di locali allestiti appositamente per fumatori e una sanzione, ancora da determinare, che va dai 258 ai 1.549 euro per attività di pubblico spettacolo senza autorizzazione.
Inoltre, l’ufficio immigrazione della questura di Vicenza effettuerà degli approfondimenti in relazione alla posizione amministrativa di E.X. rispetto alle norme che regolano il soggiorno degli stranieri sul territorio nazionale.
Il direttore del Suap (Sportello unico delle attività produttive) in queste ore sta perfezionando l’ordinanza di divieto di prosecuzione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande nei locali del Diverso Strip Bar.
“Plaudo – dichiara l’assessore alle attività produttive Silvio Giovine – all’attenzione con cui il personale dell’ufficio comunale pubblici esercizi ha dimostrato di monitorare il territorio e all’efficacia dell’intervento messo in atto insieme alla questura. Il contrasto all’esercizio abusivo di attività di pubblico spettacolo e somministrazione non va solo nella direzione del doveroso ripristino della legalità, ma anche della tutela di chi lavora nei locali pubblici e di chi li frequenta”.