Strisce blu di Vicenza: il gruppo PUGV denuncia la “doppia multa” comminata ad alcuni utenti della sosta cittadina.
“C’è una questione – spiegano i consiglieri di minoranza – che si sta proponendo con l’avvento degli accertatori della sosta, operativi a distanza di mesi dal cambio di gestione.
È una storia vecchia: una questione molto spinosa e, soprattutto, percepita come assai ingiusta e vessatoria da parte dei cittadini utenti, che anche a Vicenza va avanti da molti anni, ma che forse il nuovo contratto poteva cambiare.
Stiamo parlando della cosiddetta doppia multa che i vicentini spesso si trovano a dover pagare, una al Comune, l’altra al gestore della sosta, quando dimenticano di pagare la sosta sulle strisce blu o di rinnovare: prima ti multa il Comune, poi il privato, la GPS, che da settembre 2022 ha in gestione tutte le strisce blu della città”.
Il gruppo consiliare approfondisce il perché ciò stia succedendo richiamando una norma che però non risulterebbe applicata ovunque e sostiene che quella applicata dal gestore sarebbe più che altro una “penale contrattuale” che viene applicata insieme a quella che è la multa vera.
“Secondo la società concessionaria – dicono i consiglieri comunali – è una penale contrattuale perché nel momento in cui l’automobilista decide di sostare sulla sosta blu a pagamento quello che viene a perfezionarsi è un vero e proprio contratto.
A dire il vero, per sapere che tipo di contratto stiamo stipulando quando parcheggiamo dovremmo almeno vederlo, se non poterlo leggere completamente, altrimenti che contratto è, ci chiediamo. A questo riguardo, diciamo innanzitutto che se nei parcometri di Piacenza (altra città dove la sosta è gestita da GPS) il contratto è ben visibile, incollato a lato della colonnina (immagine 1), a Vicenza non c’è nulla (immagine 2)”.
Poi, Per una Grande Vicenza entra ancora di più nello specifico: “Perché il contratto abbia validità, esso ha necessità della volontà delle parti e della prestazione corrispettiva. L’obiezione portata da chi è riuscito finora ad evitare di pagare questa seconda multa è che qui la prestazione non c’è perché la prestazione, semmai, è a favore del comune. Quindi non può sorgere un contratto senza la volontà delle parti e senza prestazione: è una somma che non ha titolo.
Quale tipo di recupero viene messo in atto per chi non paga la cosiddetta “doppia multa”? E’ un recupero coatto, di solito da parte del giudice di pace viste le cifre ridotte. Alla società è stato chiesto se ci sono cause che abbia vinto; la risposta: “Fino a questo momento non ne abbiamo mai intentate. Se la società che emette la seconda multa non persegue nessuno quando non paga, perché tutti continuano a pagare la doppia multa”?
Ne è dunque seguita una interrogazione di PUGV all’amministrazione comunale, con la quale si chiede di sapere la “dimensione” di queste doppie multe, soprattutto da un punto di vista degli introiti.
E ancora: “Quante siano quelle comminate dall’inizio della gestione GPS; se siano da considerarsi valide vista la non esposizione del contratto sulle colonnine. Cosa è previsto nel merito nel contratto con GPS e perché non si sia considerato di evitare l’inserimento di tale aspetto”?
Infine: “Cosa intende mettere in atto concretamente l’amministrazione per risolvere tale questione, visto che in altri Comuni il problema non sussiste ed addirittura Paolo Truzzu, il sindaco di Cagliari, delegato ANCI in materia di Trasporto pubblico locale e traffico urbano, dichiara che basta pagarne una“.