“Abbiamo Green-ta“. Il cartello che svetta in mezzo all’attesa marea di studenti vicentini a Campo Marzo (video sopra) per il terzo sciopero globale climatico di venerdì 27 settembre 2019 è il manifesto del desiderio di alzare la voce sull’enorme problema ambientale che affligge il nostro pianeta, portato all’attenzione mediatica grazie al movimento Fridays for Future lanciato da Greta Thunberg.
I manifestanti (sopra il video della sfilata) tra i consueti slogan, striscioni, cartelli e musica a “palla” hanno attraversato la città di Vicenza in un unico corteo, ma suddiviso in tre blocchi: verde degli ambientalisti “puri”, rosso dei centri sociali e in coda quello aperto a sindacati, partiti e associazioni, con la richiesta di non esporre bandiere (anche se ne è spuntata qualcuna del sindacato Cgil).
Un quarto “blocco”, però, sin dal primo mattino non ha preso parte al corteo creando un serpentone di studenti più avanti lungo il marciapiede di viale Roma e piazzale De Gasperi, per poi disperdersi in diversi gruppetti “a zonzo” tra i parchi, bar e vie del centro.
Chissà se varrà anche per loro la disposizione di giustificare l’assenza degli studenti scioperanti per l’ambiente arrivata dal neo Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti , creando contrasti di vedute all’interno delle scuole tra presidi e insegnanti.
C’è chi, invece, si è presentati regolarmente a scuola nelle aule semivuote,
come i rappresentanti di Lotta Studentesca che “si oppone in modo totale a chi vuole strumentalizzare una battaglia sacra come quella per il nostro pianeta – si legge in una nota diffuso insieme ai manifesti contro Greta affissi per la città – Di fatto le migliaia di ragazzi che partecipano a questa carnevalata sono i nuovi radical chic, figli del pensiero unico e del conformismo contro i quali noi scagliamo la nostra battaglia“.
La protesta degli studenti di Fridays for Future è arrivata anche in provincia: a Schio il centro è stato chiuso e il Comune, unico finora in provincia, sostiene la raccolta firme sulla proposta di legge per inserire in Costituzione agli art 2 e 9, la Tutela dell’Ambiente, lo Sviluppo Sostenibile e l’Equità Generazionale.
Nelle aziende, invece, i lavoratori che hanno scioperato sono stati un numero esiguo, come riporta Luc Thibault sindacalista Usb che ha organizzato un presidio
operaio ad Ava. Ma oltre ai sindacati, erano presenti in strada anche diversi rappresentanti di associazioni e partiti politici di centrosinistra:
“Condividiamo la protesta – spiega ad esempio Ennio Tosetto Consigliere Comunale della civica Vinova – in particolare dei giovani studenti che vedono compromesso il loro futuro e ci impegnamo a promuovere le azioni che possono contribuire a ridurre il cambiamento climatico e a contrastare le politiche dannose per l’ambiente“.
Ora però servono i fatti, come fa presente Greta da tempo…
Il discorso pronunciato da Greta Thunberg al vertice sull’azione per il clima delle Nazioni Unite
traduzione di Luis E. Moriones da Repubblica 24 settembre 2019
È tutto sbagliato. Io non dovrei essere qui. Dovrei essere a scuola dall’ altra parte dell’ oceano. Eppure venite tutti da me per avere speranza? Come osate! Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote. Ciò nonostante, io sono una delle più fortunate. C’ è gente che soffre. C’ è gente che sta morendo. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’ inizio di un’ estinzione di massa. E voi non siete capaci di parlare d’ altro che di soldi e di favoleggiare un’ eterna crescita economica. Come osate! Per più di 30 anni la scienza è stata molto chiara. Come osate continuare a distogliere lo sguardo e a venire qui a dire che state facendo abbastanza, quando non si vedono ancora da nessuna parte le politiche e le soluzioni che sarebbero necessarie? Con gli attuali livelli di emissioni, il nostro limite di CO 2 rimanente sarà consumato in meno di 8,5 anni.
Dite che ci “ascoltate” e che capite l’ urgenza. Ma, a parte il fatto che sono triste e arrabbiata, non voglio crederci. Perché se voi capiste pienamente la situazione e continuaste a non agire, allora sareste malvagi. E io mi rifiuto di crederci. L’ idea diffusa di dimezzare le nostre emissioni in 10 anni ci dà solo il 50% di possibilità di rimanere al di sotto di 1,5 gradi centigradi, con il rischio di innescare reazioni a catena irreversibili al di là di ogni controllo umano. Forse per voi il 50% è accettabile. Ma questi dati non considerano i punti di non ritorno, la maggior parte dei circoli di retroazione, il riscaldamento aggiuntivo nascosto provocato dall’ inquinamento atmosferico tossico o gli aspetti di giustizia ed equità. Contano anche sul fatto che la mia generazione e quella dei miei figli assorbirà centinaia di miliardi di tonnellate della vostra CO dall’ aria con tecnologie quasi 2 inesistenti. Un rischio del 50%, quindi, è semplicemente inaccettabile per noi, noi che dovremo convivere con le conseguenze. Per avere una possibilità del 67% di rimanere al di sotto di un aumento della temperatura globale di 1,5°C – la migliore probabilità fornita dall’ Ipcc (Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici) – al 1° gennaio 2018 il mondo aveva 420 giga tonnellate di anidride carbonica rimanenti da poter emettere. Oggi questa cifra è già scesa a meno di 350 giga tonnellate. Come osate far finta che questo problema possa essere risolto lasciando che tutto continui come prima e con qualche soluzione tecnica? Con gli attuali livelli di emissioni, quel limite di CO rimanente sarà 2 completamente esaurito in meno di otto anni e mezzo.
Oggi non verranno presentate soluzioni o piani in linea con queste cifre. Perché questi numeri sono troppo scomodi. E non siete ancora abbastanza maturi per dire le cose come stanno. Ci state deludendo. Ma i giovani cominciano a capire il vostro tradimento. Gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi. E se scegliete di deluderci vi dico che non vi perdoneremo mai. Non vi permetteremo di farla franca. Qui, ora, noi diciamo basta. Il mondo si sta svegliando. E il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o meno.