Su Silicon Box che non apre in Veneto e su apporti economici (“errati”) dell’autonomia Bigon e Camani (PD) attaccano giunta Zaia

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Silicon Box firma per stabilimento in Piemonte, a Novara
Silicon Box firma per stabilimento in Piemonte, a Novara
Sulla decisione della Silicon Box, che ha scelto di aprire il suo nuovo stabilimento di produzione di microchip non più in Veneto ma a Novara (“A Novara il nuovo impianto per semiconduttori e microchip di Silicon Box, investimento di 3,2 miliardi” come da nota della regione Piemonte, ndr), Anna Maria Bigon (Pd) parla di “esito infausto” della vicenda e chiede a Zaia “cosa ha fatto davvero per rendere attrattivo il Veneto“.
Anna Maria Bigon (Regione Veneto, PD) carenza ingfermieri
La consigliera regionale del pd Veneto Anna Maria Bigon

Come per Intel, anche la vicenda legata a Silicon box si è conclusa con un esito infausto. Rivelando tutta l’inadeguatezza del Veneto nel farsi territorio attrattivo per l’insediamento di produzioni innovative in grado di avviare un circolo virtuoso, economico e occupazionale, nella nostra regione“, dice la consigliera regionale del PD.

Anna Maria Bigon, poi, aggiunge e precisa le critiche “alla luce della rinuncia del colosso di Singapore a realizzare a Vigasio, nel veronese, un proprio sito per la produzione di chip per l’intelligenza artificiale. Esattamente come accadde lo scorso anno con Intel. In questi anni abbiamo ripetutamente chiesto a Zaia e alla sua Giunta, con atti ufficiali, di farsi parte attiva per tradurre in fatti concreti questi interessamenti. Ma il tutto si è tradotto in un doppio flop. Ora ci dicano quali progettualità, cosa abbiano fatto davvero per cercare di cogliere questa duplice occasione purtroppo persa in modo poco dignitoso per le ambizioni del Veneto“.
194 mozione pd
Vanessa Camani, capogruppo Pd in consiglio regionale

Ma le critiche domenicali a Zaia & c. da parte del Pd non si fermano al mancato investimento industriale di Silicon Box visto che la capogruppo in consiglio regionale Vanessa Camani titola la nota con una sua accusa “600 milioni in più? Da assessore al bilancio calcolo disonesto” e la sostanzia così: “L’autonomia concessa dallo Stato, con questa legge, sarà a saldi invariati: quindi quello che riceviamo oggi per trasporti e sanità resterà pressoché invariato. Stupisce vedere l’assessore Calzavara, solitamente accorto e prudente nel parlare di bilancio, snocciolare cifre al rialzo di ben 600 milioni in più: dichiarazioni disoneste che fanno parte di una gara a chi la spara più grossa“.

Ma anche Camani non si ferma qui e aggiunge: “Al netto delle valutazioni di merito sulla legge Calderoli, ci aspetteremmo almeno un po’ di serietà. Sarebbe infatti più serio se Calzavara ci spiegasse perché, a differenza di altre Regioni, il Veneto da anni non investe un euro nel TPL (trasporto pubblico locale, ndr) e troppo poco in sanità, come conferma la lunghezza delle liste d attesa e l’insoddisfazione del personale del comparto. Calzavara si occupi piuttosto di reperire risorse regionali per le emergenze non più rinviabili, dalla non autosufficienza alle borse di studio, dallo sviluppo economico al welfare. Sul piano dei conti pubblici in Veneto siamo alla canna del gas. E neppure questa sottospecie di autonomia potrà nascondere l’incapacità nel gestire le risorse da parte di chi governa da decenni la Regione“.
Ovviamente attese repliche della maggioranza, magari a inizio settimana…