Notizia Ansa, 04 maggio 2018 ore 11:2 “Lavoratori in nero costretti a lavorare sotto il controllo del Gps. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza di Bolzano che ha portato alla luce il caso di una quarantina di immigrati, soprattutto pachistani, indiani e algerini, impegnati nella consegna porta a porta di volantini pubblicitari tra il Trentino Alto Adige, il Veneto e la Lombardia. Sette le persone denunciate. Dalle indagini è emerso che i lavoratori erano costretti a prestare la loro opera in condizioni indecorose e sotto continua sorveglianza, appunto anche attraverso il Gps, per più di 15 ore al giorno, sei giorni alla settimana, per 500/700 euro al mese……E venivano portati sui posti di lavoro con furgoni fatiscenti. Tramite un sistema ad hoc di ditte individuali e società riconducibili alle stesse persone, con base a Rosà in provincia di Vicenza, è stato messo in piedi un giro di mano d’opera completamente in nero. I lavoratori vivevano in condizioni igienico-sanitarie precarie, esposte a continue minacce e private dei loro documenti.”
Succede, e non al sud o in lontani posti “degradati”, in paesi che consideriamo incivili dove tutto è ammesso.
Succede proprio da noi. Succede qui al nord e i responsabili sono “nostri” vicini di casa, hanno la loro base a Rosà (Vicenza). Succede proprio nella “terra” che fu democristiana ed oggi è a maggioranza leghista. Succede nei territori dove la stessa “gente” che disprezza gli immigrati e li odia, poi li usa per arricchirsi. Le persone (perché di persone si tratta e non di “cose” o “bestie”), se non sono benestanti, non contano niente. Vale solo il profitto. Così ci sono i servi, gli schiavi, ricattabili con ogni mezzo, sfruttati in qualsiasi maniera.
Attenzione! Questa non è civiltà, è barbarie.
Si prenda coscienza che questa è solo la punta dell’iceberg, la fotografia reale di un sistema che non è più riformabile (per me non lo è mai stato e questa è la logica conseguenza delle fondamenta del capitalismo) e che deve essere abbattuto.