Suicidio assistito, Bassan (PdF Padova): “un uomo è stato aiutato a uccidersi: da delitto a diritto? Presidio per il processo Cappato-Welby”

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«Il suicidio assistito» affermano dal circolo di Padova del Popolo della Famiglia «secondo l’articolo 580 del Codice penale, era un reato punibile con la reclusione da cinque a dodici anni. Ora, da delitto a diritto il passo è breve. Come è potuto avvenire questo ribaltamento del parametro di civiltà? È davvero questo il “mondo nuovo”, che vogliamo per noi e per i nostri figli?»

Domani mattina al tribunale di Massa, si terrà l’udienza conclusiva del processo Cappato-Welby, per il concorso al suicidio di Davide Trentini, in Svizzera, dedicata alle arringhe della difesa e della pubblica accusa. Davanti al tribunale vi sarà, anche stavolta, un presidio del Popolo della Famiglia, con militanti del Popolo della Famiglia provenienti anche da Padova, dalla Toscana e da altre regioni, «perché sono in gioco i fondamenti della nostra civiltà, non solo giuridica. Un uomo è stato aiutato a uccidersi» dice Danilo Bassan, del Popolo della Famiglia di Padova «Si chiamava Davide Trentini. E averlo aiutato è una sconfitta per l’umanità. È scritto che “chi salva una vita, salva il mondo intero” (Talmud di Babilonia), e dunque, chi collabora attivamente a sopprimere una vita, condanna a morte il mondo intero».

Prosegue il comunicato del PdF Padova «La strategia dell’associazione Luca Coscioni, Cappato e Welby, è quella di far saltare appositamente e deliberatamente l’ultimo dei quattro paletti posti dalla Consulta al suicidio assistito, quello cioè che sottolinea la necessità di apparecchi di sostegno vitale, cosa non accaduta nel caso di Davide Trentini. Per compiere questa operazione ideologica, una vita umana – quella di Trentini – è stata soppressa. E questo è gravissimo. Saremo presenti a Massa» concludono dal PdF Padova «per testimoniare con forza che i “falsi miti di progresso” se legalizzati in Italia aprirebbero le cateratte della morte. Ci troverete sempre dalla parte della Vita che è un bene indisponibile e perché ogni Vita vale».

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