Domani, martedì 31 ottobre 2023, alle 14, quattro dei sei componenti del Comitato Promotore Veneto della proposta di Legge regionale denominata “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242 del 2019 della Corte Costituzionale”, incontreranno i componenti della V Commissione consiliare permanente del Consiglio Regionale a Venezia.
In questa sede sarà possibile illustrare ogni aspetto di questa proposta di legge che si compone di soli 5 articoli e che ha lo scopo preciso di dare attuazione piena ad una sentenza Costituzionale che, per sua natura, è definitiva ed ha efficacia immediata nei confronti di tutti.
“Sarà anche l’occasione – spiegano i diretti interessati – per chiarire ogni punto e dissipare i dubbi o i possibili fraintendimenti su un tema così importante per la libertà e l’autodeterminazione delle persone, nella consapevolezza che la possibilità di esercitare il diritto stabilito dalla Corte Costituzionale dipende proprio dalla certezza dei tempi e delle procedure.
I cittadini veneti – proseguono – ricorderanno che la raccolta delle 7.000 sottoscrizioni necessarie per poter presentare una proposta di legge di iniziativa popolare è stata avviata a febbraio di quest’anno e si è conclusa dopo pochi mesi con ben 9.072 firme.
Il 30 giugno le firme sono state depositate in Regione e dopo pochi giorni abbiamo ricevuto dal Presidente del Consiglio regionale il parere di ammissibilità nella forma (correttezza nella raccolta delle firme) e nel merito (adeguatezza dei contenuti della proposta e conformità della presentazione in Regione).
Dopo il necessario passaggio in Commissione consiliare il testo di legge sarà discusso in Aula secondo la corsia preferenziale prevista per le iniziative popolari che prevede la calendarizzazione entro sei mesi dalla sua ammissibilità.
Esprimiamo soddisfazione – sostengono i promotori – nei riguardi degli incontri avuti coi capigruppo regionali dove è emersa la volontà di sintonizzarsi con l’opinione diffusa del popolo veneto sensibile ai temi del fine vita.
La nostra Regione ha visto già applicata la procedura della verifica delle condizioni per accedere al suicidio medicalmente assistito in due casi. Si deve riconoscere che le direttive inoltrate a suo tempo dall’allora ministro della Salute Speranza hanno trovato la giusta rispettosa attenzione di due Aziende sanitarie venete.
Confidiamo che il processo di applicazione di un diritto gia’ esigibile da parte di un malato sofferente continui il suo percorso legislativo che riteniamo semplicemente ovvio, sostenuto dalla volontà dei cittadini, per giungere alla definizione di una prestazione sanitaria secondo una procedura dai tempi certi.
Ricordiamo che la legge proposta non obbligherà nessuno a prestazioni non volute ed è un esempio di rispetto della volontà della persona secondo il principio indiscusso dell’autodeterminazione sancito per legge e in giurisprudenza.
Ricordiamo infine che questa proposta di legge regionale in alcun modo non si oppone alle cure palliative che rimangono un essenziale strumento di presa in carico della persona con patologia inguaribile, assieme agli altri strumenti di sostegno sociale, psicologico, affettivo e spirituale.
Anche noi incoraggiamo la politica a preoccuparsi di intervenire nelle lacune dell’applicazione dell’importante settore palliativo dell’assistenza ai malati e, come dichiara il nostro Presidente Zaia, invece lasci ad ognuno l’espressione della propria volontà di vita, senza creargli ostacoli di sorta.
Sosteniamo i pazienti nelle loro responsabili ed intime scelte, non banalizziamo, non manchiamo loro di rispetto”.