La proposta di legge regionale sul suicidio medicalmente assistito sollecitata dell’Associazione Luca Coscioni è stata sottoscritta da 7mila residenti veneti. Lo rendono noto dall’associazione che si batte da tempo per questo diritto. Il titolo della Pdl regionale è “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale alla morte medica volontaria ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale“.
“Il Veneto – spiegano – è stata la prima regione a raccogliere le sottoscrizioni, con banchetti organizzati dai promotori che, in poco più di due mesi, hanno già raccolto quelle necessarie per la presentazione in Regione, ma a questo numero bisognerà aggiungere le firme raccolte presso i Comuni e presso gli studi legali. La raccolta proseguirà nei prossimi giorni per raggiungere una quota di sicurezza che stimiamo attorno alle 7700 firme. Ora, c’è il passaggio dell’acquisizione della certificazione elettorale di ogni sottoscrittore negli oltre 500 Comuni veneti”.
Intanto – informano dall’associazione – la raccolta firme è partita anche in Abruzzo, Piemonte, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, mentre è in procinto di smuoversi anche in Lombardia. Le Regioni giocano un ruolo chiave, poiché deputate a disciplinare le procedure e i tempi di applicazione dei diritti già individuati.
“Di questo tratta la nostra proposta di legge regionale – ancora gli attivisti della Coscioni -: conferire certezza organizzativa ad un diritto acquisito, cioè applicare norme attuative come per qualsiasi altra prestazione sanitaria. In questo caso il diritto è la verifica delle condizione per poter accedere alla morte volontaria assistita e alla eventuale prestazione in maniera gratuita, codificata e dignitosa. La sentenza della Corte ha reso lecita la richiesta di morte volontaria da parte di un malato, in presenza di precise condizioni. La Regione dovrà verificare la presenza di queste condizioni secondo procedure e tempi stabiliti”.
Oltre alle sottoscrizioni dei cittadini, dall’associazione riferiscono di adesioni politiche da parte di associazioni, liste civiche, partiti, sindaci. Tra questi ultimi “anche Francesco Rucco, sindaco di Vicenza, che ci ha promesso la sua firma”, rivelano gli associati. Inoltre, “abbiamo apprezzato – dicono – l’apertura sull’argomento da parte del presidente Zaia“.
Quale evento regionale riassuntivo dell’iniziativa è stato organizzato per venerdì 5 maggio 2023, alle 20 e 30 presso la sala comunale Granziol a Preganziol un incontro aperto a tutti dal titolo: “I diritti nel fine vita, da Piergiorgio Welby alla proposta di legge regionale sul suicidio medicalmente assistito”.
Saranno presenti l’avvocato Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, il presentatore ufficiale della proposta regionale, Diego Silvestri, i promotori regionali e due testimonianze sull’importanza dell’autodeterminazione nelle scelte di fine vita.
“Le oltre 7000 firme raccolte nel Veneto, a sostegno del progetto per una legge regionale di iniziativa popolare in materia di suicidio medicalmente assistito, sono un’ottima notizia” ha commentat Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto.
“Ringrazio coloro che hanno firmato, le volontarie e i volontari che hanno impiegato il proprio tempo per organizzare la raccolta delle firme, e tutti coloro che si uniranno lungo il percorso. Sono sicura – continua la consigliera – della garanzia di tempi celeri e della gratuità della prestazione. Ringrazio coloro che hanno firmato ai gazebo e hanno contribuito ad autenticare le firme delle cittadine e dei cittadini a Mestre e a Vicenza”, conclude la consigliera pentastellata che si è promotrice da prima firmataria di una mozione “sottoscritta da tutte e tutti i consiglieri di minoranza, la quale impegna la Regione a garantire che ogni persona sia libera di scegliere liberamente le disposizioni per il proprio fine vita, senza alcun condizionamento politico”.