“Sappiamo benissimo che siamo in piena emergenza, un’emergenza che parte da prima della pandemia. Ma per risolverla servono soluzioni ragionate e condivise, non fughe in avanti, senza scaricare le responsabilità sugli altri”. Lo ribadiscono in un comunicato la consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon (vicepresidente della commissione Sanità) e l’onorevole Alessia Rotta, tornando sulla bocciatura, da parte del Consiglio di Stato del ricorso presentato dalla Regione Veneto.
“Gli Ordini professionali sono i primi a conoscere la gravità della situazione; quello degli Infermieri aveva denunciato le criticità della delibera e chiesto un incontro con l’assessore – sottolinea Bigon . Anche noi, con tanto di interrogazione, avevamo invitato a ritirare il provvedimento e audire in commissione Sanità tutte le parti interessate, così da ascoltare le loro proposte e condividere un percorso. Invece la Regione è andata avanti come un treno, salvo deragliare”.
“Un mini corso, per di più da remoto, non può essere sufficiente a sostituire tre anni di studi universitari – aggiunge l’onorevole Rotta – Agli ospiti delle Rsa, persone particolarmente fragili, dobbiamo garantire un’assistenza di qualità, che può essere fornita solo da chi ha i requisiti necessari. Viceversa rischierebbero di ricevere in maniera impropria delle prestazioni senza sufficienti criteri di sicurezza. Così si aggravano i problemi anziché risolverli. E la responsabilità non è né degli Ordini professionali né dell’opposizione”.