Superstrada Pedemontana Veneta, nuovi scenari ed opportunità: incontro a Breganze dei comuni vicentini e trevigiani interessati alla SPV

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Con l’apertura di un ulteriore importante tratto della Superstrada Pedemontana Veneta sta crescendo la consapevolezza del valore dell’area Pedemontana nell’ambito della Regione Veneto, inserita in un contesto sociale ed economico altamente vitale.

La facilità di accesso e di collegamento tra i diversi comuni della zona vicentina e trevigiana e le aperture verso i corridoi nazionali ed internazionali, comporteranno sicuramente il ridisegno dello spazio pedemontano e delle sue funzioni.

Su proposta dell’organizzazione turistica Pedemontana Veneta e Colli e del costituendo Centro Studi Pedemontana, è stato organizzato un convegno a Breganze, venerdì 18 giugno 2021, per allacciare i primi proficui rapporti con i comuni vicentini e trevigiani, interessati nel loro territorio dal passaggio della Superstrada Pedemontana Veneta.

Dopo i saluti iniziali del Sindaco di Breganze Piera Campana, di Laura Dalla Vecchia, Presidente di Confindustria Vicenza, Giorgio Xoccato, Presidente di Camera di Commercio e Gianluca Cavion Presidente di Confartigianato, che hanno brevemente ricordato i temi e le attività che hanno messo in campo come rappresentati di categoria, sono intervenuti alcuni relatori legati all’Università e al mondo dell’Imprese, per delineare alcuni scenari futuri che potrebbero svilupparsi lungo questa direttrice, provando a lanciare alcune proposte per un futuro più sostenibile.

Per il Sindaco di Breganze, Piera Campana “partire da Breganze per parlare della Pedemontana Veneta è offrire l’opportunità di vedere questa infrastruttura come importante occasione di sviluppo di un territorio, che per quest’opera ha pagato un contributo alto. Il convegno organizzato con OGD Pedemontana Veneta e Colli è una prima opportunità di riflessione sulla SPV, che abbiamo voluto fare con tutti i Sindaci dei Comuni attraversati dalla nuova viabilità, le Associazioni di categoria e gli Ordini professionali, nella convinzione che uno sguardo che valorizzi le opportunità offerte da quest’opera potrà tradursi in progettualità fruttuosa solo se sarà un’operazione fatta dal territorio e sul territorio in modo condiviso”.

Ad introdurre i prestigiosi relatori Nazzareno Leonardi, Destination manager OGD Pedemontana Veneta e Colli, da anni impegnato nella valorizzazione dei Beni storico-artistici e del paesaggio nella zona Pedemontana Veneta, in particolare nella sua promozione ai fini dello sviluppo turistico.

“Proviamo a delineare un’agenda che ci proietti verso il futuro, organizzando alcuni convegni da qui in avanti per sensibilizzare su questi temi e cercando idee nuove per nuovi scenari ed opportunità per un’area che di fatto esiste già. Ora é necessario far diventare i caselli veri e propri hub turistici, dove partire per il tour della Pedemontana storica magari con una pista ciclabile continua e un transfert eletttico.”

Per Paolo Gurisatti, economista industriale, imprenditore, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’analisi pone l’accento sui costi e benefici che derivano da questa infrastruttura. “Il futuro sarà molto diverso dal passato, passato un cui questa strada è stata pensata per far correre le merci, quasi 40 anni fa, in un contesto economico completamente diverso da quello attuale. La funzione di sviluppo di questa Pedemontana potrebbe alleggerire il peso del traffico di passaggio lungo corridoio est-ovest della A4 e caricarsi del traffico di attraversamento che potrebbe in parte contribuire a pagare i costi della infrastruttura, un territorio che raccoglie una marea di distretti, cuore pulsante del nostro territorio”.

Lascia uno spunto di riflessine ai sindaci: provare a pensarsi come rappresentati di comunità che fanno parte di questo “quartiere”, un tempo rappresentato dalla manifattura, ma un quartiere di un sistema più ampio, da studiare per farlo funzionare al meglio per i nostri cittadini e per le imprese, un’area metropolitana aperta al mondo, con necessità diverse da rispondere come primi cittadini.

Rimarremo ad abitare qui? Ci sposteremo in altri posti? Attrarremo altri cittadini? Qual è il futuro del nostro vivere? Ha provato a dare alcune suggestioni il Prof. Stefano Munarin dell’Università Iuav di Venezia, urbanista che studia il rapporto tra i processi di rigenerazione urbana e lo sviluppo della mobilità attiva, in particolare nel nord est italiano.

“Di fronte a noi vedo grandi sfide, è necessario chiedersi cosa succederà attorno ai caselli e lungo la Pedemontana, che paesaggio costruirà attorno a sè questa strada. Come è giusto pensare al tema del consumo di suolo, il suolo che produce cibo ma che consuma anche acqua e cambia il paesaggio; se lasceremo che i caselli attirino le nostre energie, nuove idee imprenditoriali, nuovi capitali, rischieremo di affrontare un altro problema, quello di trovarci con capannoni vecchi e vuoti. Proviamo quindi a pensare al riciclo e al riuso di questi, cercando di avviare nuovi cicli di vita per questi edifici esistenti”.

Ha concluso il convengo il Dott. Sergio Maset, Direttore di Confartigianato Imprese Veneto, autore del Libro Bianco sulla Pedemontana Veneta, che è una sintesi di anni di studio su questo tema fatti da Confartigianato.

“Sicuramente cambierà la geografica economica del territorio: quest’area potrà diventare appetibile se sarà attrattiva da un punto di vista occupazionale, se si sarà in grado, anche come amministratori, di creare interazione, se ci si metterà in rete per rendere accessibili una pluralità di sistemi di eccellenza, come i centri di ricerca, i competence center, i digital innovation hab, le Università.

Altro aspetto da considerare sono gli elementi di valore dal punto di vista paesaggistico, che ci spingono a ragionare su come andrà governata l’area di questo territorio, che determinerà di conseguenza lo sviluppo dello stesso per i prossimi 50/100 anni”.