SVT, fumata nera tra sindacati e azienda trasporti: personale verso lo sciopero

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stazione svt
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Ieri 16 Novembre presso la Prefettura di Vicenza i sindacati USB Vicenza e UGL autoferrotranvieri Vicenza, la Direzione Aziendale della SVT e il Viceprefetto si sono incontrati per esperire la seconda fase delle procedure di raffreddamento e conciliazione prevista dalla legge 146/90, dopo ampia discussione tra le parti l’esito dell’incontro si è concluso in maniera negativa. “Adesso si va allo sciopero” scrivono i sindacati in una nota. La Scrivente 0rganizzazione Sindacale ha denunciato in sede Prefettizia, nonostante le lettere di
sollecito fatte pervenire all’Azienda, all’Ente di Governo, al Prefetto, allo Spisal, alla Proprietà
(Comune e Provincia di Vicenza) già nel mese di settembre 2020, l’inerzia dell’Azienda a prendere degli accorgimenti che potessero prevenire in questa drammatica fase di pandemia provvedimenti di prevenzione a tutela della salute del personale”.

Mentre arrivavano segnalazione sia da componenti della RSU aziendale, sia dalla USB che l’azienda stava adottando provvedimenti poco adeguati di prevenzione sulla sanificazione dei mezzi e dei locali di ristoro, preoccupandosi solo di fare effettuare agli agenti accertatori il controllo dei biglietti a bordo, soltanto quando “i buoi sono scappati dal recinto “ e in queste settimane molti lavoratori sono risultati positivi al covid, l’azienda in maniera frettolosa è corsa ai ripari chiudendo tutto e costringendo i lavoratori a ristorarsi sotto la pioggia e al freddo tra un turno e l’altro sui marciapiedi. Is indacato accusa esplicitamente i “dirigenti pagati profumatamente che non hanno saputo gestire bene e in tempo l’emergenza della pandemia”.

“Nessuna risposta plausibile ci è stata data sull’acquisto degli oltre 60 bus di seconda mano provenienti dalla Norvegia che ci dicono sono dei mezzi bidoni, ma lo sono solo per chi li guida e per chi “prova “ a ripararli “? – posegue la nota sindacale – Solo per il buon Dio in queste ultime settimane è stata evitata la tragedia. Ma non possiamo affidarci sempre al buon Dio. Chiediamo che su queste situazioni venga fatta chiarezza da parte degli organi di controllo.non possiamo permettere che solo un centesiomo di denaro pubblico in questo momento di grave crisi economica e sociale venga distratto a danno di ogni lavoratore che ogni giorno si alza all’alba per svolgere il proprio lavoro con dedizione e passione.
a questi lavoratori va il giusto riconoscimento, giovani e anziani, del premio di risultato e di tutte quelle competenze economiche e normative che devono tentare di equiparare tutti i lavoratori facenti le stesse mansioni – conclude la nota – senza togliere niente a nessuno”.

Dopo le proteste degli utenti per le poche corse, a cui l’azienda ha risposto con i dati che indicavano l’aumento del volume di mezzi, le lamentele per i cambi di orari che l’azienda declina alle misure del Dpcm, ora esplode il malcontento sopito degli autisti, che aderiranno allo sciopero del 25 novembre.


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