?Da un lato il governo azzera il fondo per l?editoria, dall?altro la Lega vuole tagliare in maniera drastica la quota di pubblicità istituzionale destinata alla carta stampata. È un doppio colpo preoccupante per la libera informazione?. È quanto denuncia il consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin a proposito del Pdl 372, ?Destinazione della pubblicità dell?amministrazione regionale? illustrato oggi in Prima commissione.
?Si vuole ridurre dal 60% ad ?almeno il 15%? la parte di budget a disposizione di quotidiani e periodici, puntando maggiormente su internet e i social network. Ma non solo, per quanto riguarda la comunicazione istituzionale relativa al turismo e alla sua promozione – nota Azzalin – c?è un emendamento della maggioranza che prevede di non rispettare le quote, diminuendo ulteriormente le risorse a disposizione della carta stampata investendo sul web per attrarre presenza straniera. La pubblicità istituzionale rappresenta un?entrata non indifferente per i giornali e non va vista come mera assistenza. In una democrazia la stampa ha una funzione fondamentale come controllore del potere, invece qua viene considerata un fastidio, soprattutto quando non si adegua a essere megafono della propaganda di chi è al potere. E, senza fondi, i quotidiani si ridurranno sempre più a passacarte, diffusori di ?veline?. È sbagliato e pericoloso dedicare gran parte delle risorse alla comunicazione online che, certo, rappresenta il futuro, ma che ancora è una giungla in cui è difficile per i lettori orientarsi con cognizione, abbandonando al proprio destino la stampa tradizionale?.
«Con il pdl n. 372 la Lega vuole ridurre dal 50 per cento al 15 per cento la quota minima degli spazi pubblicitari per la comunicazione istituzionale da acquistare sui giornali quotidiani e periodici. Resta fissa al 15 per cento la soglia per l’emittenza privata televisiva e radiofonica locale». Così il consigliere regionale Piero Ruzzante (Liberi e Uguali) a margine della Prima Commissione del Consiglio regionale del Veneto, dove il provvedimento era oggi in esame. «Il progetto di legge ? spiega l?esponente di Liberi e Uguali ? va in deroga rispetto alla legge nazionale, che stabilisce il limite minimo del 50 per cento a favore dei giornali quotidiani e periodici. Ho contestato quindi la diminuzione delle spese da destinare alla pubblicità a mezzo stampa rispetto al totale, mi sembra una discriminazione nei confronti della carta stampata ed inoltre non sono d’accordo che la Giunta possa gestire ben il 70% delle somme per la comunicazione istituzionale in totale libertà».
?Non c?è alcun taglio alla comunicazione, bensì un adeguamento ai nuovi strumenti. La finalità di questi finanziamenti è raggiungere il maggior numero di persone per informarle in modo efficace. Oggi la comunicazione è cambiata: fino a qualche anno fa esistevano solo carta stampata, tv e radio, oggi invece ci sono anche altri mezzi. Non vogliamo tagliare i fondi alla carta, ma aprirli anche ad altre piattaforme. L?articolo 41, comma 5, del decreto legislativo 177/2005 prevede che le Regioni, nell?ambito dell?autonomia finanziaria, possano prevedere quote diverse per l?acquisto di spazi pubblicitari. Noi quindi diciamo che almeno il 15% dei contributi vada ai quotidiani o periodici, almeno il 15% alle tv e alle radio, mentre il resto debba essere deciso dalla Giunta regionale a seconda delle necessità dettate dalla comunicazione o dai diversi settori di intervento?. Così Nicola Finco, Capogruppo in Consiglio regionale del Veneto della Lega Nord, risponde in una nota ?alle critiche dei consiglieri di minoranza Azzalin e Ruzzante che hanno accusato la maggioranza di voler tagliare i fondi a quotidiani e periodici, dando un brutto segnale alla libertà di informazione. È ovvio che in settori importanti come quello del turismo sia fondamentale spingere sulla comunicazione e la pubblicità all?estero – precisa ancora il capogruppo leghista – perché è sui turisti stranieri che dobbiamo puntare, dal momento che oggi le ricchezze della nostra regione sono già ben conosciute in Italia. Negli ultimi 10 anni le presenze degli italiani sono infatti passate da 25,1 milioni a 22,1 milioni, mentre quelle degli stranieri sono salite del 30,4%, fino a 47,1 milioni. È quindi a questo ?pubblico? che dobbiamo rivolgerci?.
?La Lega – continua Finco – non ha nulla contro la carta stampata. Semplicemente il progetto di legge esaminato stamattina in Prima commissione è un provvedimento che consente alla Giunta maggiore adattabilità alle richieste di mercato. La stampa, sia quella cartacea che on line, ha una funzione fondamentale e non è un semplice fastidio, come ha commentato Azzalin. Inoltre oggi tutti i quotidiani hanno anche un sito web, quindi possono stare tranquilli. Anzi – conclude Finco – invitiamo il collega del Pd a fare meno polemiche via comunicati stampa e a confrontarsi in commissione, visto che nella seduta odierna in cui è stato discusso il progetto di legge non ha aperto bocca?.