Tagli sanità e morti sul lavoro: a Vicenza USB protesta contro politiche governo Draghi sotto sede Confindustria

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presidio USB Confindustria Vicenza 28 gennaio
presidio USB Confindustria Vicenza 28 gennaio

Gestione della sanità, ma anche della crisi economica dovuta al Covid, troppe morti sul lavoro, gestione dei fondi del PNRR. Sono tutti temi sul piatto della mobilitazione del sindacato USB che nel giorno dello sciopero della sanità ha deciso di organizzare un presidio sotto la sede di Confindustria a Vicenza. “Un luogo non solo simbolico – spiega Massimo D’Angelo – perché Confindustria è schierata con i padroni e questo governo sta compiendo scelte politiche che vanno contro i lavoratori”.

“Non solo sanità, anche lavoro, sfruttamento, sblocco dei licenziamenti – prosegue D’Angelo – molte famiglie sono a casa senza retribuzione perché la quarantena non viene pagata. C’è un grande impoverimento della società, perché anche se hai un lavoro i soldi non ti bastano per vivere. C’è stato il caso di Lorenzo Parelli, morto a 18 anni schiacciato da una putrella in provincia di Udine. Da lì sta partendo una protesta degli studenti. Lo stage dovrebbe essere esperienza formativa e non solo lavoro, invece vengono usati studenti in lavori molto pericolosi senza formazione. Noi vogliamo che venga introdotto l’omicidio per lavoro, se ci sono grosse responsabilità del datore di lavoro”.

presidio USB Vicenza confindustria
presidio USB Vicenza confindustria

“Anche la scuola in questo momento è focolaio di contagi – prosegue D’Angelo -. Ma questo governo cerca sempre di coprire le proteste. Bisogna investire molto sulla sicurezza sul lavoro e sulla sanità pubblica. Invece si sta facendo il contrario, ma nessuno ne parla. Andrebbero rinforzate tutte le strutture che si occupano di sicurezza sul lavoro. Ogni giorno ci sono morti sul lavoro, ma non si fa niente di concreto, perché si pensa solo ad accumulare e aumentare il profitto. Ma non si può avere come scelta o la disoccupazione o il lavoro in qualsiasi condizione, senza diritti né sicurezza. “.

“Sulla sanità invece di esserci investimenti ci sono tagli – aggiunge Renato Comito .- E poi tornando all’economia, l’aumento del Pil del 6% è solo apparente, perché aumenta l’inflazione, ma non aumentano salari e pensioni. Nel settore della logistica ci sono casi di pause ridotte da mezz’ora a 15 minuti e di straordinari di sei, sette, otto ore che portano le persone a lavorare anche 16 ore al giorno”.

“Il PNRR non dirotta soldi sulla sanità – afferma Fabrizio Berti -. Non c’è più ricambio di medici e infermieri, chi va in pensione non viene sostituito dai giovani. Il tentativo è quello di privatizzare il più possibile. È una scelta politica.

Ogni giorno ci sono morti sul lavoro, ma non si fa niente di concreto, perché si pensa solo ad accumulare e aumentare il profitto. Ma non si può avere come scelta o la disoccupazione o il lavoro in qualsiasi condizione, senza diritti né sicurezza”.