Dopo “Taglio dei parlamentari al voto, inizia dibattito da “Domani”: le differenze tra riforma completa bocciata di Renzi e singola legge M5S di oggi” arrivano le prime reazioni sul dibattito sul prossimo referendum costituzionale del 20 e 21 settembre che riguarda il taglio di 230 deputati su 630 e 115 senatori su 315 (con il Sì si approva, con il No si boccia e non c’è alcun tipo di quorum né di partecipanti al voto né di voti pro o contro).
Il primo di due interventi, curiosamente entrambi con un riferimento a un video per il no di Simone Baldelli (vicepresidente dei deputati azzurri e animatore della campagna per il No al referendum popolare sul taglio dei parlamentari) che in kitesurf, trovando eco anche su Il Fatto Quotidiano, proclama: “Il vento è cambiato, io voto no contro il taglio della democrazia”, nasce da un’intervista telefonica, dopo un suo contatto, a Pierantonio Zanettin, che sta completando il suo break estivo con la famiglie.
Il deputato vicentino anche lui di Forza Italia è stato uno dei primi ad esporsi pubblicamente, diversi mesi fa, con una intervista a VicenzaPiù, contro il taglio dei parlamentari nonostante la posizione ufficiale di Forza Italia fosse favorevole per lo meno in sede di approvazione della legge ora sottoposta al vaglio dei cittadini.
On. Zanettin, come giudica l’evoluzione della campagna referendaria?
Fino a poche settimane fa la nostra sembrava una impresa disperata.
Negli ultimi giorni, invece il dibattito si sta animando, con prese di posizione critiche, anche all’interno dei partiti, che hanno votato il taglio.
Ho annotato con piacere che, per esempio l’on. Borghi della Lega ieri ha dichiarato al Corriere della Sera, che voterà No.
Ben 183 costituzionalisti hanno firmato un appello, contro il taglio.
A Vicenza si è esposto anche il Prof. Lucio Pegoraro.
Secondo lei perché accade ciò?
Il vento dell’antipolitica e del populismo forse si sta attenuando e ci si rende conto che alimentarlo ancora non giova alle Istituzioni del nostro paese , che dovrebbero essere invece rafforzate in tempi di crisi economica e sociale così acuta.
Il referendum poi si sta personalizzando su Di Maio ed i Cinque Stelle.
Un po’ come accadde per Renzi.
Se dovesse passare il No, sarebbe una sconfitta soprattutto per il loro progetto politico.
Anche per questo il Centro Destra dovrebbe cogliere l’occasione per prendere una posizione netta a favore del No.
Per ora Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia ufficialmente continuano a sostenere il taglio
Come ho già detto, secondo me sbagliano. Sia per motivi di merito, che tattici.
Se vogliamo davvero far cadere il Governo, votare No è la scelta giusta.
Ad un voto negativo alle regionali la maggioranza può reggere, ma certamente non potrebbe sopravvivere ad un No al referendum.
Il vento dunque sta cambiando?
Come dimostra anche plasticamente l’animatore del Comitato del No Simone Baldelli, con una davvero pregevole evoluzione in kitesurf su una spiaggia adriatica il vento è cambiato.
Rimane meno di un mese per mobilitare l’opinione pubblica, ma ora la partita è davvero aperta.
Conosciamo la “fede liberale” di Zanettin per cui crediamo anche in quella sua nella democrazia rappresentativa ma quanti del suo messaggio non esalteranno solo la parte che motiva il no al taglio anche con l’altro fine, che, cioè, il governo cada?
Qui gli interventi da oggi in poi sul referendum per il Taglio dei parlamentari
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