Un fronte bipartisan unito nel no al referendum costituzionale. Martedì pomeriggio senatori e deputati di colori opposti si sono ritrovati in sala stampa a Montecitorio per spiegare la loro contrarietà al taglio dei parlamentari previsto dalla consultazione popolare del 20 e 21 settembre.
“Non si tratta di eliminare trecento parlamentari. C’è in ballo qualcosa di molto più serio: se vince il no abbiamo la possibilità di dare una spallata alla stagione politica della demagogia”, ha affermato in sala stampa il senatore di Forza Italia Nazario Pagano.
Il collega di partito, il senatore Andrea Cangini, ha posto il problema della rappresentatività. “Il rischio è che la funzionalità del Parlamento venga danneggiata da questa riforma costituzionale”
Dello stesso avviso Roberto Giachetti, deputato di Italia viva, partito che fa parte della maggioranza: “Il taglio dei parlamentari – ha detto – non inciderà minimamente sull’efficacia e il corretto funzionamento delle istituzioni. Per esempio, l’ostruzionismo potrà andare avanti anche con meno deputati e senatori”.
“La riforma costituzionale arriva dopo che in questi anni sono state tagliate le assemblee elettive regionali ed è stata abrogata l’elezione diretta dei presidenti di provincia. Il taglio dei parlamentari è una tappa di un processo che rischia di non fermarsi più e che ha come obiettivo le assemblee legislative ”, ha affermato il deputato Fausto Raciti, esponente del Partito Democratico schierato per il no.
Qui gli interventi sul referendum per il Taglio dei parlamentari