Taglio dei parlamentari, Silvia Covolo (Lega): “fortemente voluto dal centro destra va completato col maggioritario”

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Aula già vuota di parlamentari e membri del governo
Aula già vuota di parlamentari e membri del governo

Il taglio dei parlamentari è stato al centro del tentativo di “riconquista” del rapporto con Luigi Di Maio da parte di Matteo Salvini dopo il suo, poi, fallito tentativo di andare alle urne. A qualche giorno dal voto a favore anche del Pd, prima riottoso ma poi indotto a far contenti i pentastellati, di una legge che ora andrà completata per avere effetti concreti e reali, abbiamo chiesto il suo parere a Silvia Covolo, la deputata della Lega, che non si sottrae alla nostra sollecitazione dopo Pierantonio Zanettin e Giorgio Langella mentre altri politici veneti usano i… bottoni sull’asola a forma di bocca.

On. Silvia Covolo nel suo studio professionale
On. Silvia Covolo nel suo studio professionale

Il taglio dei parlamentari – puntualizza la già sindaco di Breganze – approvato a larghissima maggioranza per la volontà del centro destra compatto di tenere fede ai patti, dovrà essere accompagnato da una revisione della legge elettorale, che ampli i collegi fino a 150.000 abitanti. Dovranno necessariamente essere rivisti anche i regolamenti di Camera e Senato, se il vero intento è quello di semplificare il funzionamento del sistema. La riforma deve però superare il vaglio di un referendum, se richiesto, non essendo stata approvata a maggioranza di 2/3 da entrambe le camere in seconda lettura“.

Il taglio dei parlamentari ha a che fare con l’iniziativa successiva delle regioni, caldeggiata dal suo partito, di promuovere un referendum sulla richiesta di un sistema elettorale maggioritario?

Attendiamo il responso sull’ammissibilità del referendum richiesto dalle Regioni di centro destra per la riforma in senso maggioritario del sistema elettorale. Il proporzionale non fa altro che favorire l’instabilità e la formazione di governi di coalizione. Ora, col taglio dei parlamentari, è stato fatto soltanto un primo passo in termini di contenimento della spesa pubblica, che non vogliamo si traduca in un deficit di rappresentanza ma in una maggiore celerità dei tempi di approvazione delle leggi e in una maggiore efficienza per i cittadini“.

Idee chiare. Si continui il dibattito… per completare il disegno.