Egregio Direttore, oso abusare della sua gentile ospitalità con questa nuova mia. I non eletti commissari europei hanno deciso di stoppare il piano di ripresa ungherese. Si badi bene che lo stop non è del parlamento europeo democraticamente eletto, ma dei commissari che si sono arrogati un potere che nessuno ha loro conferito col voto.
Al parlamento, nonostante gli enormi costi a carico dei contribuenti, sono demandati compiti secondari come stabilire norme uniformi sulla misura delle reti da pesca, come se pescare in Adriatico o nei mari del nord fosse la stessa cosa. Non sarà sfuggito inoltre il fatto che parlo di piano di ripresa omettendo la cosiddetta “resilienza”. Parola svuotata del suo reale significato, pur se abusata nei tanti bla bla dei non democraticamente eletti personaggi come la superpettinata Ursula Von der Leyen, in quanto hanno già deciso che niente sarà come prima, a fine pandemia, i potenti della terra, quelli che in realtà governano il mondo attraverso un’economia finanziaria malata, quelli che tirano i fili dei tanti, troppi burattini nei governi nazionali, quelli che vogliono riempirci di migranti cui però nessuno è in grado di assicurare un futuro dignitoso, quelli insomma che si riuniscono a Davos o nelle segrete adunanze del gruppo Bilderberg.
Ma quale orrendo delitto avrebbe commesso il premier ungherese Orban per meritarsi questa sfacciata, politica bocciatura sulla base di non meglio specificate elucubrazioni pseudo economiche inventate al momento e senza appello? Viktor Orban ha semplicemente detto che non vuol sentire parlare nel suo paese di teoria gender nelle scuole. Già, teoria! Qualsiasi persona dotata di un minimo di intelligenza e senso critico sa, o dovrebbe sapere, che di teorie se ne possono inventare a bizzeffe. Come tali non hanno alcun fondamento scientifico, anche perché per la scienza una teoria è un insieme interconnesso di ipotesi, enunciati e proposizioni con lo scopo di cercare di dare una spiegazione a dei fenomeni naturali senza però essere in grado di avallare con ciò un certezza assoluta. Pretendere di annullare culturalmente le differenze di genere è un assurdo in quanto le uniche certezze che abbiamo sono che esistono, che per procreare c’è il bisogno di un essere maschile ed uno femminile e che sono diversi tra loro non solo dal punto di vista estetico e riproduttivo, ma anche a livello cerebrale. E’ noto infatti che le connessioni neurali tra emisfero destro e sinistro del cervello umano (il primo deputato soprattutto al pensiero intuitivo ed il secondo alle elaborazioni logiche) sono in numero maggiore nelle donne che negli uomini. Con buona pace delle femministe ciò non significa che le donne sanno agire e ragionare meglio degli uomini perché nei maschi c’è una migliore interconnessione all’interno dei due emisferi. Per cui non c’è alcuna superiorità di genere a livello cerebrale ma una complementarietà che quindi non significa uguaglianza ma spiega perché, da secoli e secoli, è l’unione tra due esseri di sesso diverso a creare il primo nucleo di qualsiasi società: la famiglia. Pretendere di far accettare o di inculcare in giovani menti una teoria è da talebani del pensiero. Farne una bandiera di presunta certezza è un assurdo cui molte persone abboccano più per moda che per convinzione che non c’è e non può esserci in una teoria. Si fanno abbindolare dal mainstream con la complicità di questa pseudo Europa unita in realtà al soldo di chi, per l’interesse di pochi, vuole trasformare l’intera società, cerca in tutti i modi di creare un popolo globalizzato e lobotomizzato di stampo orwelliano, fatto di persone spersonalizzate, sottomesse al pensiero unico, soggiogate a chi li maneggia sul sesso, sui sentimenti, sull’intelligenza e sulla libertà. Nella pratica un gregge di pecore cui non è consentito nemmeno di belare. Perché se non ti uniformi, se vuoi continuare a manifestare il tuo libero pensiero, se ti opponi a teorie debilitanti e svilenti, se vuoi continuare a ragionare con la tua testa sei out. Il mainstream per ben che vada ti ignora o ti mette il bavaglio, come accade su Facebook , YouTube e su tanti quotidiani, quando non ti ostracizza o ti bastona. Tutti i mezzi sono buoni da parte dei talebani per imporre il pensiero unico, persino girare i libri esposti in libreria. C’è anche qualche perfetto idiota che vorrebbe stravolgere la grammatica evitando l’uso di parole di genere maschile e femminile e sostituendo i caratteri che le distinguono con delle X o delle e rovesciate, senza specificare come poi andrebbero pronunciate. Si cambia persino il significato delle parole. Se sei dalla parte del popolo, fatto di operai ed imprenditori, casalinghe e professionisti, pensionati e studenti sei un volgare populista, anche se essere dalla parte della gente e non delle banche e delle multinazionali dovrebbe essere nel DNA di qualsiasi partito democratico. Se vuoi difendere e valorizzare l’identità culturale della tua nazione sei uno schifosissimo sovranista. Se denunci tutto ciò sei un complottista come se complottista fosse chi denuncia un complotto e non chi lo mette in atto! E pensare che negli anni sessanta qualcuno cantava: …per un mondo migliore. Ormai solo qualche sessant’ottino cerca di affermare ancora la propria identità ed il proprio retaggio culturale evitando il cosiddetto vaccino alla faccia di Big Pharma e dei suoi sudditi. Che fallimento per il genere umano transgender o meno che sia o sarà!
Franco Barbieri