La Bretella dell’Albera appare abbandonata senza ruspe sul terreno né macchine per il movimento terra in assenza di operai e tecnici e con le strade comunali bloccate da più di un anno arrecando continui gravi disagi alla circolazione veicolare. Il Comitato dell’Albera chiede ancora una volta l’intervento urgente di tutte le istituzioni firmatarie del protocollo d’intesa e lo fa mettendo per iscritto, a firma di Fiorenzo Donadello e Giovanni Rolando per il Comitato dell’Albera, le sue lagnanze e le sue denunce.
«Quest’opera infrastrutturale, Bretella dell’Albera, interamente finanziata dallo Stato per un valore complessivo di 92,4 milioni di euro fin dalla Legge di Stabilità del dicembre 2014, è l’opera pubblica più importante di Vicenza. Con i soldi pubblici disponibili da spendere da 5 anni. Già in ritardo di un anno è in gravissimo stallo da mesi. E non solo per la situazione di pandemia di Covid-19. Già in ritardo e “con gravi difficoltà fin dai primi mesi e nonostante i numerosi solleciti emessi dalla Direzione Lavori».
Così ha espresso la sua preoccupazione anche il prefetto di Vicenza in una lettera scritta fatta pervenire al portavoce del Comitato in cui aggiunge che
- è stata revocata l’assegnazione dei lavori alla CLEA Impresa di Costruzioni Generali di Campolongo Maggiore (VE) per mancato pagamento dei subappaltatori
- il Consorzio Integra, componente dell’ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) di cui fa parte Clea e che fa riferimento a ICM (gruppo Maltauro), vincitore della gara di appalto, ha disposto la riassegnazione a favore della Sinegro spa di Bologna, che parte dello stesso consorzio
- è stato emesso un Ordine di servizio per l’immediata prosecuzione dell’opera e del rispetto della data di ultimazione fissata per il 30 dicembre 2020.
«Ora il rischio– sostengono Fiorenzo Donadello e Giovanni Rolando del Comitato – è che perdurando l’inadempimento, ai sensi della normativa vigente, ci sarà la risoluzione del contratto. Dunque si corre il rischio della paralisi. Che va scongiurato”.
Per questo, riferiscono i suoi portavoce, il Comitato dell’Albera “NO TIR Sì Bretella per la Vita” ha deciso l’invio di raccomandate a tutte le istituzioni firmatarie del Protocollo d’Intesa siglato per la progettazione e la realizzazione dell’opera per informarle puntualmente della «situazione intollerabile determinatesi» e, soprattutto, per chiedere a tutti di intervenire a sbloccare la situazione.
Donatello e Rolando sottolineano anche come tale Protocollo sia stato firmato illo tempore per MIT – Ministero Infrastrutture e Trasporti dal viceministro, per Anas dal presidente, per la Regione Veneto da Luca Zaia, per la Provincia di Vicenza da Attilio Schneck, per il Comune di Vicenza dal sindaco Achille Variati, per il Comune di Costabissara dalla sindaca Maria C. Franco e per Autostrada BS-PD dal presidente Flavio Tosi.
Oltre al ritorno in strada e piazze dei mercati con gazebo e raccolta firme per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica di questa incredibile situazione di stallo il Comitato, ricordando che sit in e flash mob già siano ripresi, annuncia che la mobilitazione proseguirà anche a Venezia presso la sede Anas e in regione Veneto a palazzo Ferro Fini, sede del consiglio regionale.
Quest’opera pubblica attesa da trent’anni da tutta Vicenza e provincia oltre che dalla regione, considerata indispensabile per la salute fisica e psicofisica delle persone residenti in città, per la sicurezza delle persone e delle case, per il sistema economico e produttivo del Veneto, prevedeva i lavori di ultimazione fissati dal cronoprogramma per il 6 agosto 2020 ma che a tutt’oggi fa registrare un ritardo notevolissimo di più di un anno sui due stabiliti per finire l’opera di 5,3 km ad unica carreggiata con due sensi di marcia.
«A tutt’oggi il tempo trascorso è pari al 92 per cento di quello totale preventivato – 823 giorni su 870 – a fronte di appena un 21 per cento dei lavori eseguiti – come sottolinea il Comitato – mentre i mesi i disagi e congestionamento del traffico, il maggior inquinamento e l’insicurezza nella mobilità producono costi sanitari, sociali, economici. il contestuale, perdurante blocco delle strade comunali di Via Ambrosini e Via Pian delle Maddalene è causa di lunghissime code di auto e veicoli lungo la strada Sp 36 di Gambugliano Vicenza alla confluenza con strada Biron di Sotto e Via delle Cattane».
Se è innegabile che la nuova infrastruttura migliorerebbe la qualità della vita nei Quartieri di Vicenza sul piano sanitario, sociale, della mobilità ed economico facendo, inoltre, risparmiare quattrini alle casse del Comune in termini di riduzione dei lavori di manutenzione e riasfaltatura delle strade comunali Viale del Sole, Via Pecori Giraldi, rondò dell’Albera, Viale Dal Verme e strada Pasubio, il Comitato dell’Albera ha gioco facile a sottolineare in chiusura come quei «quattrini pubblici potrebbero essere utilmente spesi per i servizi sociali a beneficio dei cittadini».
Tutto questo per una situazione che, giova ricordarlo a fronte delle futili polemiche politiche dell’amministrazione Rucco che prova a chiamare in causa la ministra alle Infrastrutture De Micheli, è stata determinata dai mancati pagamenti della società dell’Ati il cui capofila è Maltauro (a Vicenza tra i nomi meno “coinvolgibili”…) e non certo dall’Anas che ha confermato di aver regolato tutto quanto fosse di sua competenza.