Tassa di successione, Cunegato (Coalizione Civica Schio/Veneto che vogliamo): “proposta Letta è liberale ma Draghi e destra difendono privilegi”

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A una settimana dalla proposta del segretario del Partito Democratico Enrico Letta, criticata dalla destra, bocciata dal premier Draghi e dall’ex segretario dem Renzi ma apprezzata dall’ex leader del centrosinistra che per due volte batté Berlusconi Romano Prodi, di aumentare al 20% la tassa di successione per dare una dote ai 18enni, il vicentino Carlo Cunegato, consigliere comunale di Schio con Coalizione Civica e uno dei più votati nella civica Veneto che vogliamo di Lorenzoni alle scorse regionali, dice la sua in un lungo post su Facebook.

“La proposta di Letta è molto moderata. Chiede di aumentare la tassa di successione al 20% per i patrimoni eccedenti i 5 milioni di euro. Il resto rimane come prima. L’Italia è l’unico paese moderno che praticamente non ha una tassa di successione. Questa è una tassa liberale, non socialista. Se sei liberale e credi nel merito, ritieni di poter ridare qualcosa alla comunità quando la ricchezza non è guadagnata. Così in Italia la tassa di successione è al 4% del patrimonio eccedente 1 milione di euro. In USA l’aliquota massima è del 40% (saranno comunisti?), in Germania arriva al 50% (bolscevichi?) in Francia al 45% (Maoisti?). Pensate che in Inghilterra si paga il 40% del patrimonio eccedente le 350mila sterline. Cosa vuol dire? Se in Italia c’è una famiglia ricca con un patrimonio di 2 milioni di euro e due figli, essi ricevono un milione di euro a testa e pagano zero euro di tasse. Nella stessa famiglia in Inghilterra i due fratelli pagano circa 250mila euro a testa.
Con la proposta di Letta rimane tutto come prima, cioè al 4% sopra il milione, cambia solo con la tassazione del 20% sopra i 5 milioni. Poveracci, dovranno andare alla Caritas. Una cosa moderata, ma inaccettabile per Meloni e Salvini che, se pure si fingono popolo mangiando arancine, arrosticini, magari facendo la gara del rutto libero a Pontida, rimangono i difensori dei ricchi- scrive sarcastico Cunegato -. Una destra conservatrice e becera, lontana dalle destre liberali europee”.

“L’economista Franzini dice che in Italia non c’è solo l’eredità dei patrimoni, ma anche dei redditi. Inquietante. Questa diseguaglianza è stupida economicamente, perché distribuire male le risorse significa contrarre i consumi, è un veleno socialmente. La rendita vince sul lavoro, come nell’Ancien Regime. L’eredità conta più di ciò che sai fare, il passato si divora il futuro”. Per Cunegato la tassa di successione “è una proposta moderata, ma non si farà. Perché siamo un paese incrostato, che difende i privilegi. Perché la destra e Draghi si rifiutano di togliere qualcosa ai supericchi per dare a chi ne ha bisogno. I giovani continueranno ad andarsene e nella plumbea pax draghiana, a trazione leghista, le diseguaglianze inaccettabili continueranno a dilagare, perché solo un diverso modello fiscale può affievolirle, e ogni cambiamento verso la giustizia sociale continuerà a rimanere bandito”.