Abbandonare il progetto – scrivono in un comunicato stampa congiunto Otello Dalla Rosa e i consiglieri di minoranza* – dell?asse di mobilità pubblica est-ovest su sede dedicata significa affossare l?unica vera rivoluzione del trasporto pubblico locale e tornare indietro di 10 anni. La memoria labile del Sindaco. Durante la campagna elettorale l?allora candidato Sindaco Francesco Rucco auspicava, raccogliendo la nostra idea di mobilità sostenibile ed estesa, il prolungamento del filobus (in realtà un bus elettrico a batterie ricaricabili su sedime riservato) fino a Montecchio Maggiore e a Torri di Quartesolo. Oggi, come in altre cose, ha cambiato idea. Però questa volta è molto più rilevante perchè si rischia di arrecare gravi danni alla città ed al futuro della mobilità pubblica.
Dopo alcune ?pennellate notturne? che hanno cancellato qualche decina di metri di corsia riservata, l?idea di cancellare il sedime dedicato al filobus significa minare alle fondamenta l?intera idea di futuro della mobilità basata su trasporto pubblico.
Il filobus da est ad ovest, 12 km in gran parte su corsia dedicata, consentirà di attraversare la città in 20 minuti da Ponte Alto alla Stanga permettendo di immaginare un sistema di mobilità pubblica che con un solo cambio consentirà di raggiungere ogni quartiere della città. Un TPL non inquinante, efficiente e rapido.
Abbandonare la corsia dedicata significa restituire, con grande miopia, il trasporto pubblico al ruolo di marginalità che ha sempre avuto nella nostra città rinunciando definitivamente a quell?innovazione di cui avremmo estrema necessità. Per l?ambiente e l?abbattimento delle polveri, prima di tutto, ma per la sostenibilità nel tempo del trasporto pubblico la cui competitività è strettamente legata alla certezza dei tempi, al contenimento dei costi e all?esistenza di corsie dedicate che rendano il TPL più competitivo dell?auto nell?accesso ad alcune zone.
Significa infine mettere in discussione 19 milioni già deliberati per l?acquisto di nuovi mezzi ma più complessivamente sono più di 44 i milioni destinati allo sviluppo della linea di mobilità elettrica dedicata. Senza contare il resto del progetto Alta Capacità che vale per Vicenza più di 800 milioni ma anche tanti lustri di lunghe e faticose discussioni, spesso inconcludenti e che solo pochi mesi fa hanno portato ad una deliberazione che ora si vuole smantellare. Con tutti gli immensi rischi di ricominciare da capo.
Una rivoluzione della mobilità pubblica che porterà la nostra città a muoversi finalmente verso direzioni ?europee? e che invece l?Amministrazione sembra volere mantenere ancorata alla ?fluidità? del traffico veicolare di cui si parlava 20 anni fa, alle rotatorie (rondò) così amate dai francesi negli anni 80?, alla riduzione della ciclabilità. Senza dimenticare la mancanza di parola di un Sindaco che in campagna elettorale sosteneva alcune idee ma evidentemente oggi o non ricorda o è sovrastato dal ?signore degli anelli 2, il ritorno?.
*
Cristina Balbi
Alessandra Marobin
Alessandro Marchetti
Giovanni Rolando
Cristiano Spiller
Isabella Sala
Sandro Pupillo
Giovanni Selmo
Ennio Tosetto
Raffaele Colombara
Ciro Asproso