Tav, Gruppo M5S: “ministra De Micheli promette a Zaia quella veneta: si domandi di chi sta facendo gli interessi”

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“Il fatto che la Tav sia stata valutata come utile dal Governo e inserita nell’elenco di quelle da realizzare per il rilancio del Paese non significa che si debba procedere fingendo che tutto vada bene. Se la Ministra De Micheli, come afferma, ha promesso a Zaia di aprire i cantieri entro dieci giorni e avviare i lavori entro agosto, vorremmo credere che abbia posto al Governatore la condizione di fornire precise garanzie, ma non vediamo quali esse possano essere. Ad oggi, permangono dubbi sul tracciato, ad esempio l’attraversamento di San Bonifacio, nel veronese. Lo studio di impatto ambientale risale a prima che esplodesse in tutta la sua gravità il “caso Miteni”, con l’inquinamento da pfas proprio di terreni che verrebbero attraversati dall’Alta Velocità: sarebbe logico e importante ripetere le verifiche”.

Inizia così la nota del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, che prosegue: “Va poi considerata l’opportunità di realizzare un’opera che presenta un costo stimato tra i 70 e i 90 milioni di euro al chilometro, in un momento di grave crisi come quello che stiamo attraversando. Ci sono altre urgenze che attendono, come i collegamenti con i due aeroporti internazionali del Veneto, Verona Catullo e Venezia Marco Polo, completamente esclusi dalla rete ferroviaria e per questo fortemente penalizzati”.

“Con quale motivazione, poi, non si vuole perseguire l’alternativa rappresentata dal potenziamento delle linee esistenti? – chiedono i consiglieri pentastellati – Noi la sosteniamo da sempre, ma non era forse questa anche l’idea dell’ex Governatrice del Friuli Venezia Giulia, Deborah Serracchiani, collega di partito della De Micheli, contraria al progetto dell’Alta Velocità Venezia-Trieste?”.

“Qual è il senso di questa promessa, che di sicuro finisce per fare gli interessi elettorali di Zaia, ma forse non quelli dei Veneti? – interrogano Jacopo Berti, Manuel Brusco, Simone Scarabel ed Erika Baldin – Non siamo e non siamo mai stati “quelli del no”, siamo e saremo sempre quelli del “come” e del “perché”: vanno bene le opere pubbliche se servono davvero ai cittadini e se realizzate con trasparenza, seguendo criteri di compatibilità. In Veneto abbiamo già assistito a troppi scempi, utili sono a riempire i portafogli con soldi pubblici”.

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