“Attendo anch’io di poter leggere l’analisi costi-benefici sulla Tav anche se, sulla scorta delle prime indiscrezioni, non è del tutto improbabile che un gruppo di lavoro con esperti come il professor Marco Ponti, notoriamente scettico se non contrario alle grandi opere, può aver dato maggior rilevanza ad alcuni aspetti rispetto ad altri nelle proprie valutazioni. Una analisi di questo genere non è facile e penso che animerà anche discussioni tecniche che mi auguro siano tutte di alto profilo”.
Così – in una nota – Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, all’indomani delle notizie relativamente alla consegna della bozza dell’analisi costi benefici sulla Tav. “Valutare la realizzazione di un’opera come la Tav non è un calcolo algebrico: in gioco entrano molti fattori non sempre facilmente quantificabili in termini economici. Personalmente ritengo che il Paese abbia bisogno di forti investimenti e dico che la Tav è l’asse necessario per il trasporto su rotaia: la sua realizzazione avrà riflessi innegabili anche nel trasporto regionale – spiega Ciambetti – proprio in anni in cui è necessario sostenere l’impegno per il trasporto ferroviario: pensiamo all’andamento climatico e all’inquinamento atmosferico nella pianura Padana, per non parlare dell’aumento della domanda da parte dei cittadini, e delle potenzialità offerte da una rete veloce anche per il settore turistico, tutti fattori che hanno un peso difficilmente quantificabile ma che giustificano la valenza sociale dell’opera in una Regione come la nostra che sta già soffrendo la saturazione del trasporto su gomma.
Potremmo anche chiederci – conclude Ciambetti – quali sarebbero i costi futuri per la mancata realizzazione dell’infrastruttura: non dimentichiamo che l’Italia è già stata esclusa dalla rete ferroviaria della Nuova Via della Seta che oggi collega la Cina con l’Europa a nord delle Alpi e sulla quale corre l’economia del domani. Non dimentichiamo che per mantenere la nostra quota nel settore turistico dobbiamo sempre essere all’avanguardia anche nella fornitura di servizi ad iniziare dalla mobilità. L’Alta Velocità se pensiamo poi alle potenzialità del porto di Venezia e più in generale alla rete dei porti del Nord Adriatico, oltre che del tessuto imprenditoriale veneto, è un elemento strategico, la cui mancata realizzazione rischierebbe di penalizzare oltremisura il nostro sistema socio-economico segnando definitivamente il declino e l’emarginazione del nostro Paese ”